Fratelli d’Italia in difesa dell’occupazione al Teatro dell’Opera di Roma

Il futuro del Teatro dell’Opera di Roma a rischio?”Altre ombre si addensano sul futuro delle Istituzioni Culturali. La riduzione di oltre cento unità di personale configura una vera e propria destrutturazione dell’organico di lavoratori stabili del Teatro dell’Opera di Roma, che attesta il fallimento delle leggi Bray e Veltroni promulgate dal Centrosinistra”. Così in un comunicato Fabrizio Ghera, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio. “In più occasioni Fdi ha presentato interrogazioni nelle diverse assemblee, ma nessun chiarimento è stato dato sull’attuale gestione, già segnalatesi per operazioni a dir poco anomale come il licenziamento illegittimo di 180 lavoratori nel 2014, l’aumento dell’indebitamento per il mancato versamento dell’Irpef nel biennio 2015-2016.
Fratelli d’Italia in difesa del Teatro dell’Opera
Schierandosi a sostegno dei dipendenti che rischiano il posto di lavoro la Regione Lazio non deve trincerarsi dietro l’origine ministeriale sulla nomina del direttore del Teatro dell’Opera, ma essendo Socio fondatore, la Pisana deve esprimersi su quale futuro la giunta Zingaretti intende dare al teatro dell’Opera ed inoltre, deve attivarsi presso il governo nazionale affinché si attuino più stringenti verifiche su gli organi di controllo”, conclude.

Ma il Teatro rassicura
Ma dal Teatro stesso giungono rassicurazioni. “Si conferma che le notizie circa possibili licenziamenti al Teatro dell’Opera di Roma sono del tutto infondate. A oggi i dipendenti a tempo indeterminato sono 478 su una dotazione organica di 466 unità. La proposta di una nuova dotazione organica fatta al sindacato arriverà a 522 unità con un incremento dei dipendenti a tempo indeterminato pari a 44 unità. È dunque previsto un ampliamento dei livelli occupazionali e non licenziamenti, di nessun genere”. E’ quanto scrive una nota del Teatro dell’Opera di Roma in modo per la verità non del tutto chiaro.
Il Pd protesta in chiave anti-Raggi
Anche il Pd protesta, stranamente, dato che è al vertice della Regione Lazio. ”Da cinque anni assistiamo ad un gravissimo quanto dannoso stillicidio sulle criticità gestionali e finanziarie delle società e delle fondazioni di Roma capitale. Ora è la volta del Teatro dell’Opera di Roma. Una istituzione che è un fiore all’occhiello della città e su cui incombe l’ipotesi di circa 109 licenziamenti. Al lungo elenco di criticità collezionato dall’amministrazione Raggi per le aziende e le società comunali ora si fa balenare, in piena pandemia e crisi socio-economica, un ricorso inaccettabile al licenziamento di tecnici ed artisti del Costanzi”. Lo dichiarano in una nota il capogruppo del Pd Giulio Pelonzi e la consigliera dem Giulia Tempesta.