Fratelli d’Italia in piazza al Senato contro il ddl Zan: “No alla discriminazione” (video)

“Liberi di essere, liberi di pensare. No al ddl Zan”. Con questo slogan oggi alle ore 14.30, in occasione dell’inizio della discussione in Aula a Palazzo Madama del disegno di legge Zan, i senatori e i deputati di Fratelli d’Italia si sono ritrovati in piazza per un flash mob davanti al Senato (lato piazza san Luigi dei francesi) per protestare contro un disegno di legge pericoloso e liberticida”. Lo rende noto Fratelli d’Italia. Spiega il significato della protesta il senatore Fabio Rampelli. “Quando ci sono dei cambiamenti culturali importanti credo vadano accompagnati con prudenza e approfondimenti per trovare coesione. Evitando che si creino altre nuove forme di discriminazione.
Rampelli: no ai reati di opinione
Nessuno vuole proteggere forme di intolleranza e razzismo ma in Italia esistono fortunatamente già da decenni delle leggi che perseguono ogni forma di violenza. Oltretutto la Costituzione italiana all’Art. 3 dichiara che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religioni, opinioni politiche”. Lo ha detto il vicepresidente della Camera e deputato di Fdi. “Semmai si può utilizzare l’istituzione dell’aggravante nel caso ci fossero delle violenze che colpiscono determinate categorie. La legge invece non parla di aggravanti ma introduce reati di opinioni. E norme simili al Ddl Zan hanno portato a casi d’intimidazione nei confronti di persone.

Proteggere chi crede alla famiglia tradizionale
Come accaduto alla parlamentare finlandese Rasanen per aver ribadito che il matrimonio si fonda sull’unione di un uomo o di una donna o per essersi espressa criticamente verso alcuni atteggiamenti sul piano della sessualità, senza alcun legame con violenza e odio”. “O – prosegue Rampelli – il pasticcere inquisito in America per non aver voluto realizzare una torta per un’unione omossessuale. O in Gran Bretagna un’associazione cristiana che promuove le adozioni solo per coppie eterosessuale è stata costretta a chiudere. Più che opportuno quindi prendersi ulteriore tempo per poter migliorare una proposta che vada davvero a tutelare chi ne ha bisogno senza penalizzare la libertà di opinione di chi la pensa diversamente sulla famiglia tradizionale”.
La Lega chiede di togliere i bambini dal ddl Zan
Non diversa l’opinione della Lega. “Da questa legge la Lega chiede che si tolgano i bambini. Non usiamo i bambini, non si può far politica sulla pelle di bambini di 6 o 7 anni”. Lo ha detto Matteo Salvini, leader della Lega. “Oggi pomeriggio – ha spiegato Salvini – devo tornare a Roma perché il Pd porta in aula il cosiddetto ddl Zan e quindi vediamo di chiarirci una volta per tutte. Io chiarisco una volta per tutte che sono per le libertà. La libertà d’impresa, di cura, di pensiero e quindi anche la libertà d’amore. Ovviamente nessuno dev’essere toccato, insultato, discriminato, possono andare in giro mano nella mano e baciandosi due ragazzi, due ragazze. A me non interessa se uno è etero, omosessuale e cosa fa nella sua vita privata, è affare suo e nessuno si permetta di offenderlo. Però da questa legge la Lega chiede che si tolgano i bambini”.
Salvini: l’educazione spetta alla mamma e al papà
Secondo Salvini “l’educazione di un bimbo non spetta allo Stato o a qualche associazione, spetta alla mamma e al papà. E dico mamma e papà apposta perché per noi esistono la mamma e il papà, non il genitore 1, il genitore 2 o il genitore 32. Qualcuno dice che siamo all’antica ma secondo me questo non è il passato, ma è il presente e il futuro. Io rispetto la vita di tutti, però non mettiamo in discussione le nostre radici, le nostre culture, le nostre tradizioni, le nostre identità. Nessuno può permettersi di arrivare qua dall’altra parte del mondo e spiegarci come si prega, come si mangia e come si viene al mondo. L’Italia è un Paese accogliente ma i nostri genitori emigrati in passato hanno portato ricchezza e rispetto. Nessun italiano ha mai preteso di cambiare le leggi in Germania, in Australia, in Svizzera, in Canada o ovunque sia andato”.