Fratelli d’Italia intima lo sfratto a Zingaretti (video)

Sfratto Zingaretti

Un avviso di sfratto a Zingaretti. A consegnarlo non è stato l’ufficiale giudiziario, ma i parlamentari e i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia del Lazio che questo pomeriggio si sono ritrovato sotto la sede della giunta in via Cristoforo Colombo. Rispettando le dovute distanze di sicurezza, i rappresentanti della destra hanno voluto ricordare al Governatore del Lazio le sue mancanze e assenze ingiustificate. “A partire dallo scandalo mascherine, vicenda sulla quale la giunta regionale continua a non fornire le risposte politiche richieste. ”

Lo “sfratto” di Fdi a Zingaretti

“Non è possibile – hanno detto in coro gli esponenti di FdI – che Zingaretti resti in carica continuando a trascurare i suoi compiti di Governatore, distratto a tempo pieno dalla segreteria del Pd. Da mesi gli chiediamo  di partecipare ai lavori d’Aula, cosa che evita accuratamente di fare. La mancanza di confronto a livello regionale di fatto nega il necessario dibattito democratico, con grave danno per gli interessi dei cittadini. Siamo di fronte ad una sfacciata violazione dei doveri istituzionali, al tradimento del mandato elettorale ricevuto.

Durante l’emergenza sanitaria la sua maggioranza ha sistematicamente ignorato le proposte di Fdi e del centrodestra e, con tutti i problemi che ci sono da risolvere, ha convocato il prossimo Consiglio per discutere di modifiche al regolamento.

Va rimarcato il  patetico gioco a “nascondino” sullo scandalo delle mascherine, nel quale si  evita di rispondere alle nostre  domande. Da sottolineare  inoltre i gravi ritardi sul pacchetto di misure per il sostegno alle imprese e la tutela dell’occupazione. Zingaretti decida cosa fare, chiarisca sullo scandalo mascherine e dia sostegni tangibili ai settori economici in ginocchio per le conseguenze del coronavirus”.

I rappresentanti istituzionali hanno anche provato a citofonare al Governatore, ma naturalmente, oltre ad impedirgli l’accesso nei palazzi della Giunta, gli è stato risposto che il Governatore non era presente.

“Siamo venuti a cercare Nicola Zingaretti, ovviamente non c’era. Avevamo delle domande da fare, la prima, quella più importante: ‘sono tornati i 14 milioni di euro di anticipo dati alla famosa società di mascherine, che in realtà vende lampadine?’ La risposta è purtroppo ‘no’. E allora la domanda successiva è: ‘avete chiesto di escutere la polizza?’ Una polizza su cui ci sono molti dubbi e su cui addensano nomi anche preoccupanti. Noi tutto questo lo vorremo sapere, come lo vorrebbero sapere tanti cittadini del Lazio”. Così Chiara Colosimo, la consigliera che ha scoperchiato lo scandalo delle mascherine. C’erano tra gli altri il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, il capogruppo a Montecitorio Francesco Lollobrigida, il segretario regionale Paolo Trancassini, i deputati Maria Teresa Bellucci, Ylenia Lucaselli, Federico Mollicone e Marco Silvestroni, la senatrice Isabella Rauti, i consiglieri regionali Ghera, Aurigemma, Righini e Maselli.

“Dovrebbero ringraziarci”

“Ci sono delle cose su cui Zingaretti deve rispondere a livello politico. Vogliamo sapere – continua Colosimo – che fine hanno fatto i nostri soldi, chi ha scelto quella società, perché hanno deciso di rinnovare il contratto e perché non hanno verificato la polizza.
Soprattutto vogliamo sapere perché continuano ad accusarci di bufale e non ci avete ancora chiesto scusa. Dovrebbero ringraziarci per aver salvato la Regione Lazio da una truffa”.