Fratelli d’Italia: le mareggiate dimostrano che comune e regione non hanno effettuato interventi

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Emergenza coste e di conseguenza balneari. Lo denunciano Fabrizio Ghera capogruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio e Andrea de Priamo senatore di Fdi. ”Da troppi anni ogni ondata di maltempo ha conseguenze disastrose sulle coste Lazio e ogni volta torniamo a sollecitare al Comune di Roma e alla Regione Lazio interventi di contrasto delle forti correnti marine. Interventi che puntualmente non effettuati o  realizzati parzialmente, male e con tecniche obsolete.

Di fronte allo scempio compiuto in queste ore dagli eventi atmosferici è necessario riconoscere lo stato di calamità alle località colpite. Fondi ingenti necessitano in tempi brevi, per ripristinare le strutture distrutte e sostenere gli imprenditori balneari che hanno subito danni. Ma anche per la riqualificazione e la salvaguardia delle bellezze naturali. Affinché possano essere attrattive di un turismo rispettoso dell’ambiente e funzionale al rilancio del sistema economico del litorale laziale”.

FdI: riconoscere la calamità per i luoghi colpiti

Interviene anche il sindacato dei balneari. “Le immagini delle mareggiate, che stanno infierendo sulle nostre coste sono assai eloquenti per rappresentare le difficoltà di 30.000 aziende. Peraltro già martoriate da una condizione di assoluta precarietà ed incertezza normativa. A causa della scelta ingiusta e scellerata di applicare la Direttiva Bolkestein a un settore che, invece, si deve escludere per ragioni giuridiche, economiche e sociali”. A dirlo Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe/Confcommercio. “Questa attuale, assurda, condizione di imprese a termine di fatto – avverte – impedisce, per le numerosissime aziende colpite, ogni possibilità di investimento per il ripristino della propria funzionalità. Per molti tratti di litorale, poi, è persino a rischio l’attività nella prossima stagione estiva”.

I balneari: metteteci in condizione di poter lavorare

“Si affronti, finalmente, la questione balneare – dice Capacchione -. Abrogando la legge Draghi dando certezza e continuità aziendale ad un settore che da troppo tempo chiede, non risorse pubbliche, ma, semplicemente, di essere messo nelle condizioni di poter continuare a svolgere il proprio lavoro”.