“Fro*io di mer*a”, aggressione omofoba a Roma: Alessandro Ansaldo picchiato da 10 ragazzi, è caccia al branco

Alessandro Ansaldo

Ancora un episodio di omofobia a Roma. Del peggior tipo. Alessandro Ansaldo, 25 anni, tornato da poco nella Capitale dopo gli studi a Londra, è stato accerchiato e pestato da un gruppo di dieci ragazzi. Nessuna rapina, nessun regolamento di conti: solo odio. E insulti. «Fro..io di me..a», è stato uno dei tanti che gli hanno gridato.

Il pestaggio in corso Vittorio

È successo la notte del 13 settembre. Alessandro stava tornando a casa dopo una festa universitaria quando, su corso Vittorio Emanuele II, un branco di ventenni lo ha seguito e aggredito. Prima lo scherno, con il ventaglio strappato di mano e gli insulti omofobi, poi la violenza cieca: pugni al volto, colpi alle costole, fino a lasciarlo a terra con un trauma cranio-facciale, la frattura del naso e diversi ematomi. Per lui una prognosi di almeno venti giorni.

Chi ha assistito, invece di fermare gli aggressori, ha preferito tirare fuori il cellulare. Qualcuno ha però chiamato un’ambulanza, che lo ha trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Santo Spirito. Alessandro, ancora sotto choc, racconta di essersi sentito giudicato anche dai sanitari: «Chiedevo solo un po’ d’acqua, invece parlavano delle medicine che prendo quasi schernendomi».

Enzo Iacchetti contro il genocidio a Gaza minaccia l’israeliano: “Str*** pezzo di m***, ti prendo a pugni”

L’appello di Alessandro e della madre

Adesso Alessandro, insieme alla madre Yasmin Taskin, giornalista, chiede ai testimoni di farsi avanti: «Crediamo che abbiano filmato tutto, ma che il branco li abbia minacciati. Li prego come madre – ha detto Yasmin – aiutate mio figlio ad avere giustizia».

Il 25enne non ce l’ha nemmeno con chi ha solo registrato la scena: «Avranno avuto paura, li capisco. Ma spero consegnino quei video alle forze dell’ordine».

Le indagini per identificare gli aggressori

La denuncia è stata sporta ai Carabinieri di Prati, che hanno già avviato le indagini per identificare i dieci ragazzi, tutti italiani, tra i 18 e i 22 anni. La vicenda ha scatenato dure prese di posizione. Fabrizio Marrazzo, di Gaynet, ha ricordato che Alessandro era stato attivista del partito Lgbt+: «Questa violenza dimostra quanto l’omofobia sia diffusa nel nostro Paese. Chi ha filmato consegni i video: sono decisivi».

Dura anche la nota di Marilena Grassadonia, coordinatrice per i diritti LGBT+ di Roma Capitale: «Leggere dell’ennesima aggressione in centro fa rabbrividire. Non possiamo più tollerare violenze in branco e squadriste. Serve una legge nazionale contro l’omolesbobitransfobia e un lavoro culturale profondo, a partire dalle scuole».

L’aggressione è avvenuta tra i passanti, con i locali ancora aperti. Eppure nessuno ha fermato gli aggressori. Alessandro non chiede vendetta, ma giustizia. «Voglio solo che paghino per quello che hanno fatto».