Frosinone, flop UGL il 1° maggio: piazza vuota nonostante i ‘figuranti’ da Roma, Latina e Castelli Romani (FOTO/VIDEO)

Frosinone, la mensa per i tesserati UGL

Altro che festa, è stato un flop di presenze la piazza organizzata dall’UGL a Frosinone – parco Matusa – per il 1° maggio nel corso della quale si festeggiava, tra l’altro, anche i 75 anni dalla nascita dell’Unione Generale del Lavoro (19502025). L’area antistante il palco è rimasta vuota, nel senso letterale del termine, da mezzogiorno, ora d’inizio del comizio, fino alle 13,15 circa, momento in cui ha preso la parola il segretario nazionale UGL, Francesco Paolo Capone.

Eppure non è mancato l’armamentario politico. Sul palco sono sfilati nomi noti del centrodestra nazionale tra i quali Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato per Forza Italia, e Nicola Ottaviani, deputato della Lega. Poi, a seguire, hanno preso la parola una lista davvero infinita di sindacalisti UGL arrivati a Frosinone da ogni angolo d’Italia. Tutto secondo copione. Tranne i sindacalisti, quelli veri, che almeno sotto al palco erano davvero pochi, pochissimi. Mentre dal palco gli oratori, politici e sindacalisti, parlavano forse in modo un po’ retorico di: ‘Siete migliaia’, ‘Siete un tappeto di persone meraviglioso”, “Siete tantissimi”, la realtà delle immagini da noi catturate sia all’inizio che alla fine del comizio mostrano le poche anime presenti, per davvero, all’evento di Frosinone.

A riempire la piazza UGL di Frosinone non bastano i ‘figuranti’ di Roma, Latina e Castelli Romani

E dire che per provare a dare forza alla piazza i promotori hanno fatto arrivare a Frosinone una ventina di bus da varie zone del Lazio. Bus su cui sono saliti cittadini di Roma, Latina e Castelli Romani. Per documentare l’evento, il nostro giornale è salito su uno di essi, quello in partenza dall’area dei Castelli Romani. Su 48 prenotati, alle 8,30 di mattina, si sono presentate solo 20 persone. 30 posti sono rimasti vuoti. Tra i 20 presenti, alcuni hanno candidamente ammesso di non essere iscritti UGL. Si trattava, in prevalenza, di militanti della Lega di Roma e dei Castelli Romani, oltreché di loro parenti e amici. Poi extracomunitari, pensionati, qualche disoccupato e studente universitario. I sindacalisti veri, ossia iscritti UGL, erano pochissimi. Alcuni di loro, tra l’altro, ci hanno fatto leggere i messaggi Whatsapp diffusi dal promotore del bus che, per attrarre persone, prefigurava una vera e propria gita “Da Lariano, a Frosinone – così riportava il testo del messaggio – con piccolo congresso, poi pranzo street food, poi visita ad Anagni, tutto gratis”.
Anche il nostro giornalista, non iscritto UGL, è potuto salire sul bus, partecipare all’intera giornata di ‘gita’, il tutto senza pagare nemmeno un centesimo. Senza che nessuno gli chiedesse contro della sua presenza. Tutto, evidentemente, a spese del sindacato, viaggio e pranzo incluso. Con tanto di cappello, bandiera e maglietta loggata UGL.

La ‘prova del pranzo’: quello vero per i soli iscritti e… quello al sacco per i non iscritti

Gli iscritti UGL saliti sui bus e arrivati in piazza a Frosinone erano davvero pochi, come anzidetto. La prova del nove è arrivata al momento del pranzo. L’organizzazione aveva predisposto due diverse tipologie di pasto. Il primo: un pranzo vero e proprio, ma riservato “solo agli iscritti tesserati UGL”, come ci ha subito confermato, con fermezza, uno dei promotori.
L’altro ‘pranzo’, il secondo, per non iscritti UGL, in zona più defilata e distante dal palco, era in realtà una semplice coda al termine della quale, con un biglietto distribuito gratuitamente dai promotori dei rispettivi bus, era possibile ritirare un pranzo al sacco. Il risultato? La mensa sindacale per iscritti è rimasta praticamente deserta, come mostrano le nostre immagini e i nostri video. La fila per il ritiro dei pranzi al sacco, per i non iscritti UGL, era invece lunga e ‘rissosa’. Poche le presenze, nonostante tutti gli sforzi dei promotori: una debacle doppia, quindi. Nonostante i ‘figuranti” presenti all’evento di Frosinone, ossia persone non iscritte UGL, la piazza piangeva per le poche presenze.

Una rappresentanza solo di facciata

L’evento del primo maggio a Frosinone lascia in eredità più domande che risposte. L’UGL non è riuscita a riempire la piazza nemmeno con l’uso di ‘figuranti” extra sindacato, ossia con l’ausilio di non iscritti, portati in ‘’gita” gratuitamente a spese del sindacato che ha pagato la giornata coi soldi dei suoi iscritti, quelli veri, ossia i lavoratori. Il sospetto – concreto – è che la piazza di Frosinone abbia rappresentato solo un tentativo, vano e sterile, di un braccio di ferro, tutto interno all’UGL, con l’altra e prima piazza di Rieti, che si svolgeva in concomitanza a quella del basso Lazio.

Ma il sindacato non dovrebbe pensare solo a tutelare i diritti dei lavoratori? Il consenso di piazza si costruisce con i ‘’figuranti” e le “gite” gratuite a spese del sindacato e dei lavoratori? La piazza vuota e triste di Frosinone è l’emblema di una distanza crescente tra i sindacati “di potere” e i lavoratori reali. Una distanza che, se ignorata, rischia di diventare definitiva, per l’UGL ma non solo.