Fuga da Roma: per paura del virus si scappa in provincia?

fuga dalle città (2)

Fuga dalle metropoli? Il virus desertifica la città? Sembra di sì, stando a quanto afferma un interessante reportage del quotidiano romano Il Messaggero. Che titola: “Effetto Covid, romani in fuga dalla città: più sicuri nei paesi”. La dinamica è interessante, e merita attenzione. Le cifre per ora non sono da capogiro, cinquemila in tutto, però sono indicative di un certo movimento. C’è la convinzione, giusta o sbagliata, che in campagna, all’aria aperta, si corrano meno rischi di contrarre il virus. In realtà i contagi – e i decessi – ci sono anche in provincia, ma è chiaro che le macrocifre della metropoli impressionino più dei pochi casi dei piccoli comuni.

Il telelavoro favorisce la fuga dalla metropoli

C’è poi un altro elemento che concorre a questo esodo, ed è il telelavoro. Molti romani magari da parecchio tempo sognano di vivere e abitare in un paesino tranquillo, in un borgo a dimensione d’uomo, ma finora non lo hanno mai fatto perché dovevano andare in ufficio di presenza. Adesso che l’ufficio non c’è più, non c’è più il trauma dei mezzi pubblici, del traffico, del caos, ecco che il sogno si può realizzare. O anche chi ha una seconda casa in paese, ci si può trasferire continuando a lavorare da casa col computer. E chissà che questo trend non prosegua con l’insistere della pandemia…

Preferiti i Castelli romani e il lago

Secondo il Messaggero, al vertice di questa classifica c’è il comune di Rocca di Papa, ai Castelli romani, che ha visto l’arrivare da febbraio di ben 507 nuovi residenti. Che non sono pochi, per una cittadina di 17mila anime. Anche nella vicina Ariccia, sempre ai Castelli, il flusso migratorio si è invertito, i nuovi residenti sono oltre 500. Immigrati raddoppiati anche a Canale Monterano, nell’estremo limite della Maremma laziale, paese incantevole ma non molto conosciuto. Per Canale 121 abitanti in più da febbraio. Nella contigua Manziana 202 nuovi arrivi e nel centro principale della zona, Bracciano, i neoresidenti sono stati quasi 400. Stesso discorso per Campagnano, Trevignano, Formello, Fiano Romano, Nemi.