Furti seriali a Fiumicino: la trappola del GPS incastra la banda dei turisti derubati

Fiumicino, Polizia in azione

Hanno colpito in silenzio, mescolandosi tra i viaggiatori. Ma non avevano fatto i conti con la Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino, che li ha seguiti passo dopo passo fino a bloccarli in un campeggio poco distante dallo scalo. Tre uomini, accusati di furti aggravati in concorso, sono stati fermàti dopo una serie di colpi messi a segno ai danni di turisti e passeggeri in transito nell’area aeroportuale.

Il caso è partito da un episodio preciso: la denuncia di un medico greco a cui erano stati sottratti i bagagli, contenenti documenti, dispositivi informatici e materiale professionale riservato, subito dopo l’atterraggio. Da quel momento è iniziata una caccia serrata condotta dagli investigatori della Sezione di Polizia Giudiziaria, che in pochi giorni hanno ricostruito l’intera catena dei furti.

La svolta grazie al GPS e alle telecamere dell’aeroporto di Fiumicino

Le immagini delle telecamere di videosorveglianza sono state decisive. Da lì gli agenti hanno individuato un’auto sospetta, collegata a più episodi simili. Lo stesso veicolo era comparso anche nei filmati di un hotel interno all’aeroporto, dove pochi giorni prima erano stati derubati due turisti statunitensi.

Quel dettaglio, apparentemente banale, è diventato l’elemento chiave. Attraverso un monitoraggio satellitare GPS, installato sul mezzo noleggiato da uno dei sospetti, la Polizia ha seguito in diretta i movimenti della banda fino a un campeggio nelle vicinanze di Fiumicino.

Lì è scattato il blitz. I tre uomini sono stati sorpresi e fermati, mentre nella loro disponibilità sono stati ritrovati tutti gli oggetti rubati: borse e accessori di lusso, computer portatili, orologi di pregio, fotocamere professionali e perfino documenti medici sensibili appartenenti alle vittime. Tutto il materiale è stato restituito ai legittimi proprietari.