Gasparri e Rampelli ricordano la strage di Capaci al Municipio VI di Roma

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“Dovete credere e sostenere, con convinzione e orgoglio, il principio della legalità che, in questo momento, in Italia è ben rappresentata da importanti figure istituzionali come il ministro dell’Interno Piantedosi, il Prefetto di Roma Giannini e da tutte le Forze di Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza che oggi sono qui presenti per ricordare, a distanza di 31 anni, la Strage di Capaci”. Lo ha detto il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri intervenendo all’evento “Giornata della legalità: Capaci 31 anni dopo”, organizzato dal presidente del Municipio VI di Roma Nicola Franco e dal vicepresidente Andrea La Fortuna insieme ai dirigenti scolastici, nel teatro Tor Bella Monaca, in cui era presente anche il vicepresidented ella Camera Rampelli, il sindaco di Roma Gualtieri e la scorta di Falcone Quarto Savona Quindici.

Gasparri: da noi ricordo vero e non rituale

“Con la coerenza che ci contraddistingue – ha continuato – possiamo onorare la memoria di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli uomini della scorta, e lo facciamo con un ricordo vero e non rituale. A differenza di tanti altri che ne hanno, troppe volte, contrastato l’operato, come quel Csm che negò a Falcone incarichi prestigiosi nelle strutture governative, e che solo dopo la sua morte si sono uniti al coro unanime di elogio. Lo stesso avvenne per Paolo Borsellino, che ricordiamo impegnato nell’elaborazione del 41 Bis insieme a Falcone, misura che poi si rese definitiva solo grazie al governo Berlusconi”.

“Ricordiamo la ricorrenza in un municipio difficile”

“Celebrare la ricorrenza del sacrificio – ha precisato – in un contesto difficile come quello del Municipio VI, e farlo con la presenza di numerose scuole, è un atto simbolico. Nella vita bisogna avere coraggio, capacità di ascolto e la forza di combattere i fenomeni dell’illegalità. Dobbiamo educare i giovani alla legalità e insegnargli, anche attraverso le storie del passato, che la violenza non vince mai. I mafiosi che hanno ucciso Falcone e Borsellino hanno perso e sono morti in carcere come miserabili. Finisce bene solo chi rappresenta i buoni valori e chi contrasta la violenza in nome della legalità e della libertà”.

Rampelli: questo municipio ha bisogno di maggiori investimenti

Fabio Rampelli ha descritto la “mattinata meravigliosa con tre scuole, alla presenza del Ministro Piantedosi, del Prefetto Giannini, dei vertici di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale, per celebrare Giovanni Falcone, la compagna Francesca Morvillo e la sua scorta. Insieme alle autorità civili convocate in occasione del 31º anniversario della Strage di Capaci dal presidente Nicola Franco. C’erano il Ministro Piantedosi, il Prefetto Giannini e, insieme a me, il vicepresidente del Senato Gasparri. In periferia servono più uomini e donne in divisa, più Stato, per contrastare la diffusione della criminalità. Ma servono anche decoro, pulizia, servizi pubblici, luoghi di aggregazione sani per i ragazzi.

Appello ai giovani: arruoliamoci tutti nell’esercito del bene

Un appello al Sindaco Gualtieri a investire di più sul Municipio Le Torri, e uno ai giovani studenti a non farsi incantare da chi offre facili ricchezze attraverso lo spaccio e altre attività criminose. Occorre che tutti si arruolino simbolicamente nell’invincibile esercito del bene. È li che ci sono i veri eroi, non quelli di cartapesta, né i transformer o i super eroi, tantomeno i capi banda che mostrano i muscoli e si erigono a leader carismatici in zone degradate e abbandonate (non ci vuole molto a fare i prepotenti nelle periferie italiane, vigliacchi!…). E mentre i balordi offrono un futuro in prigione o di latitanza, fatto di persone offese, aggredite, danneggiate, ricattate e, quindi, una falsa ricchezza, la comunità, in divisa o in abiti civili, offre la libertà. Arruolatevi, arruoliamoci senza esitazione nell’esercito del bene”.