“Gemellaggio” Roma-New York: Onorato sogna e corre, Roma inciampa e si ferma… ai semafori e sotto i tunnel

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Roma-New York e ritorno: Alessandro Onorato, assessore allo Sport e ai Grandi Eventi del Campidoglio, ormai pensa in grande. Sempre in giro, tra impegni “civici” che lo proiettano già alle elezioni 2027, incurante degli scarsissimi risultati ottenuti alle regionali in Abruzzo e in Calabria, dove né il “campo largo”, né tantomeno il “progetto civico” sembrano aver ricevuto troppi consensi, ecco che dall’italica patria si sposta oltreoceano, approdando alla città che non dorme mai, un tempo sogno di molti italiani. Ora un po’ meno, dopo tutte le restrizioni messe da Trump, ma questo è un altro discorso.

Il sogno americano dell’assessore

Il nuovo colpo di genio è il “gemellaggio sportivo” tra Roma e New York, un’idea nata tra selfie, strette di mano e incontri. Una partnership che dovrebbe partire dallo sport, visto che il “golden boy” è volato nella Grande Mela per assistere alla New York City Marathon e incontrare il suo direttore, Ted Metellus, con il quale vorrebbe iniziare una sinergia per sviluppare la Maratona di Roma. Il suo intento, come dichiarato in un comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi, è quello di far crescere l’Acea Run Rome The Marathon in programma per il 22 marzo 2026 e di attirare ancora più maratoneti, magari stranieri.

Un progetto ambizioso, certo. Ma mentre Onorato punta a “correre insieme ai newyorkesi”, molti romani corrono solo per prendere l’ultimo autobus o evitare l’ennesimo ritardo della metro B.

De Niro, le stelle e la città che brilla solo per pochi

Sempre nell’ottica dello “straniero, se ricco ancora meglio”, è il taglio di quanto dichiarato in un’intervista rilasciata in merito alla sua giornata passata, proprio ieri, come cicerone per Robert De Niro, in occasione della consegna della Lupa Capitolina. E proprio De Niro ha aperto un hotel, ovviamente di lusso, a Roma in questi giorni. Per Onorato non è un caso, perché “a Roma in due anni hanno aperto oltre dieci hotel cinque stelle”. Segno che Roma piace ai ricchi, che la vedono in maniera diversa da come la vedono i cittadini che la vivono tutti i giorni. Perché non devono prendere la metro. E non devono vivere l’odissea di quei pendolari che, come ieri, sono rimasti bloccati sotto un tunnel. E le migliaia di persone che hanno avuto disagi e ritardi di ore. Non devono subire borseggi in vagoni troppo pieni negli orari di punta, assistere a risse o addirittura esserne coinvolti. Magari non vedono le tendopoli che sorgono nei punti più disparati della città, con persone che usano le fontane storiche come se fossero docce. Non vedono i cassonetti strabordanti, che si riversano sui marciapiedi.

Perché viaggiano in limousine e si fermano solo nelle tappe prefissate dai tour, ovviamente degne da 5 stelle. Al pari dei romani, sono gli altri, i turisti da “poracci in viaggio”, che si rendono conto che qualcosa non va. E che postano sui social i loro avvertimenti, in contrapposizione con quanto vanta Onorato.

Roma non deve accontentarsi?

“Vogliamo alzare l’asticella, perché Roma non può accontentarsi”, ha dichiarato l’assessore mentre era ancora a New York. “Ho raccontato quanto sia bello correre a Roma, una città nuova, più moderna e organizzata. E sono convinto che, grazie a questa nostra azione mirata, domenica 22 marzo 2026 avremo un nuovo record di partecipanti, soprattutto di iscritti stranieri”. Ma forse bisognerebbe prima organizzarla, questa Roma, che di moderno ha ben poco, a partire dal trasporto pubblico. E non tutti possono permettersi taxi o limousine. E, anche se maratoneti, non possiamo lasciare chi arriva sempre a piedi…

La Roma che non corre, inciampa

Onorato sogna una città moderna e organizzata, ma la Roma reale è quella che arranca tra disservizi, buche e traffico eterno. E mentre l’assessore promette di “alzare l’asticella”, i romani si chiedono se prima o poi qualcuno alzerà le maniche. Perché per correre come New York servono gambe, sì, ma anche strade asfaltatemezzi che funzionano e una visione di città che non si limiti a guardare il mondo dalla business class.

Il contrasto è ormai numerico oltre che visivo: mentre l’offerta alberghiera di alta fascia sembra proliferare, come ricorda lo stesso assessore con le aperture di oltre dieci hotel cinque stelle negli ultimi due anni, i segnali che arrivano dalla città raccontano un’altra storia. Le segnalazioni sul trasporto pubblico aumentano, così come le denunce per cassonetti strabordanti e disservizi alla nettezza urbana. In pratica, più suite con vista Colosseo e meno corse garantite per chi prende la metro per andare a lavoro: un boom turistico che convive con un calo tangibile nella qualità dei servizi quotidiani. È un’inequità che ha un nome: investimento pubblico e privato che non sempre camminano nella stessa direzione.

Insomma, la Roma dell’ostentazione e la Roma della routine sembrano due città affiancate, sovrapposte e poco inclini al dialogo. Per Onorato, la scommessa è internazionale. Per chi prende la metro ogni mattina, la priorità è tornare a casa senza soccombere in un ingorgo o in una calca. Si può correre verso il mondo, ma è bene che, ogni tanto, qualcuno si occupi di mettere in ordine casa nostra prima di invitare i maratoneti del pianeta.