Vergognoso quel veto Rai ad un eroe di nome Dalla Chiesa

Dalla Chiesa

Davvero ridicoli alla Rai, con quell’incredibile colpo di freno alla fiction sul generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. La  figlia Rita fa il suo esordio in politica candidandosi alle politiche con Forza Italia. Quindi, non si può raccontare una carriera straordinaria finita nel sangue ad opera della mafia: sapete com’è, è quel mostro della par condicio.

E vengono davvero i nervi, anche per chi non è elettore del partito di Berlusconi. La Dalla Chiesa è una donna apprezzata da moltissimi italiani e non è certo un’opera artistica che serve ad aiutarla in campagna elettorale.

Vietato ricordare Dalla Chiesa

La Rai è dominata dal Partito democratico e dalla sua servitù lottizzata. Ma si oscura un eroe della lotta alle cosche criminali perché la figlia si presenta davanti al corpo elettorale.

È una vergogna che non avremmo mai voluto vedere, la censura di quella fiction che sarebbe dovuta andare in onda il prossimo 11 settembre. A 40 anni dall’eccidio di via Carini a Palermo, quando il generale Dalla Chiesa fu assassinato assieme ad Emanuela Setti Carraro.

Ma zelanti esecutori della volontà di chi non vuole nemici in tv, hanno deciso di spegnere l’interruttore. Per impedire anche a chi di quella figura ha solo sentito vagamente parlare di poter finalmente capire chi fosse e perché lo ammazzarono.

Ipocrisia dilagante a viale Mazzini

Anche un giornalista di sinistra come Antonio Padellaro ha criticato la decisione di viale Mazzini: ““Ridicolo, dimostra una profonda ipocrisia che toglie agli italiani la possibilità di vedere una fiction su una delle persone più importanti della nostra storia”.

Eppure, la Rai non fa autocritica, manifesta una obbedienza inusitata che va ben oltre le regole della par condicio e opta per la censura. Persino di fronte ad un fatto enorme, che sconvolse l’Italia intero per la proditoria azione della mafia: con Dalla Chiesa si tolse di mezzo un simbolo della guerra dello Stato alle cosche. Per la Rai non si deve sapere.