Fucilano Sangiuliano e Rete4: la libertà secondo Letta e il Pd

Sangiuliano Rete4

Sangiuliano non deve parlare, Rete4 non deve intervistare. È il nuovo diktat della sinistra italiana. Ora si bombarda l’informazione, pubblica e privata.

Enrico Letta è il nuovo Papa e il Pd lancia scomuniche contro il nemico che si inventa sul momento.

Assalto a Sangiuliano e a Rete4

Contro il direttore del Tg2 fulmini e saette per aver spiegato il pensiero conservatore – lui se ne intende più di Enrico Letta – alla platea dell’assemblea di Fratelli d’Italia. Secondo alcuni deve essere “autorizzato” a spiegare quello che ha scritto nei libri che loro non hanno mai letto.

Lo ha fatto con trasparenza, il programma della conferenza era noto da giorni, hanno aspettato – quelli di Letta e di governo – che Sangiuliano parlasse per lanciare i loro anatemi. Non provano un minimo di vergogna. Se non son compagni non li vogliamo,  la parola d’ordine è sempre la stessa.

Ancora peggio che per Sangiuliano, capita a Giuseppe Brindisi di Rete4 con la sua Zona Bianca. Il delitto commesso è l’intervista al ministro degli Esteri russo Lavrov. Se le dichiarazioni le avesse raccolte il Corriere della Sera o Repubblica – che semmai si mangiano le mano per essersi fatto sfuggire il colpaccio – sarebbe stato silente, il signor Letta. Invece, è partito l’ordine della censura. Uno schifo niente male.

Reato fare il proprio mestiere

È una politica che fa pena, quella che se la prende con i giornalisti che fanno il loro mestiere per la competenza che hanno e non per i soliti servizi che si vorrebbero che rendessero a lorsignori.

C’è davvero da temere per la libertà di informazione se al potere dovessero accomodarsi – da soli – Pd e compagnia: le premesse sono delle peggiori.

Lavrov e soci non devono essere fucilati dall’informazione: se la politica ne è capace bombardi Mosca e ce ne liberi. Ma è abbastanza curioso che non si possano rivolgere domande a chi sta sterminando l’Ucraina e minaccia persino l’Italia.