Genovese, quel post ignobile dimenticando Gaia e Camilla
Ma Paolo Genovese ha ancora voglia di scherzare (peraltro a vuoto) sulle modalità di guida? Non gli basta quello che ha combinato suo figlio Pietro ammazzando a Corso Francia Gaia e Camilla, due bimbe di sedici anni mentre si trastullava su whatsapp?
Se anziché fare ironia su Facebook avesse pensato a spiegare in che condizioni si guida un’automobile al figlio, magari oggi quelle due ragazzine sarebbero ancora vive. Invece, la superficialità con cui si affrontano le giornate deve essere familiare.
Quel post di Paolo Genovese
Il post che ha pubblicato sui social il regista si riferisce ad un ritaglio di giornale che evidentemente non ha approfondito, perché si tratta di un articolo semiserio sulle misure di governo che ha tratto in inganno parecchia gente.
In effetti, il testo sembra preso davvero dalle incredibili circolari di Conte e compagni: se in auto “c’è solo il conducente, deve tassativamente essere seduto davanti, dal lato del volante”. Ma a questo la task force di Colao non è ancora arrivata, è solo un paradosso usato sul Secolo XIX dal professor Enrico Musso, ex parlamentare. Quello che è un evidente sberleffo alle misure di governo, è preso sul serio anche da Paolo Genovese.
Che bolla così sulla propria pagina facebook quello che ha appena letto da un ritaglio: “Finalmente regole chiare“. Ma è nelle condizioni di farlo?
Oggettivamente, non ci siamo sbellicati dalle risate nel leggere il finissimo sarcasmo del regista. Perché immaginarlo compiacersi di una battuta al fulmicotone su quelle che appaiono (e non sono) astruse innovazioni in materia automobilistica, fa rabbrividire.
Che cosa voleva intendere Genovese con quella frase? In Italia non si capisce che cosa è giusto e che cosa è sbagliato in mezzo al traffico? Vuole preparare una specie di linea di difesa molto creativa per il figlio?
Non ci ha pensato a Gaia e Camilla?
Probabilmente nulla di tutto questo, ma una frescaccia che però avrebbe dovuto risparmiarsi proprio nella sua condizione. C’è chi si dispera per la vita di fronte ad una tragedia in cui incappa il figlio e Genovese padre – invece – trova il tempo per divertirsi su Facebook sulle “regole” stradali inventate dal professor Musso di Genova, peraltro senza nemmeno verificarle.
E’ grave? Certo, non dal punto di vista penale, ma se c’è ancora un senso etico da questo punto di vista è imperdonabile. Perché sembra quasi affiorare una sorta di rimozione di una tragedia che ha colpito e choccato tantissima gente di fronte al selciato di Corso Francia macchiato dal sangue di Gaia e Camilla. A loro due non ci ha pensato mentre postava?
Lo cancelli quel post, il dottor Genovese, e ne pubblichi un altro per scusarsi. Già troppo dolore ha subito una comunità per la condotta sciagurata del figlio per potersi permettere persino le risatine che accompagnano i commenti a quell’incredibile post.
Chi ha preso tutto sul serio ha scritto a commento persino “Ma che droga usano”. Ce lo chiediamo anche noi. Ma è stato solo cattivo gusto, ne siamo certi.