Gestione rifiuti a Ciampino, è bufera tra bandi e assegnazioni

Comune di Ciampino
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Fari accessi sul Comune di Ciampino, che ha deciso di destinare, come abbiamo raccontato in un precedente articolo, il trattamento dei rifiuti indifferenziati per il 2025 tramite una procedura negoziata senza bando pubblico, per un valore di 1,2 milioni di euro. Un caso che non smette di far discutere e che vede emergere nuovi dettagli, mettendo in luce potenziali conflitti di interesse e omissioni.

Laura Corrotti: “Procedura poco chiara?”

“L’Ufficio Pianificazione Rifiuti della Regione Lazio, attraverso una comunicazione ha chiarito – nonostante la motivazione data dal Comune sia l’assenza di concorrenza – che non esiste alcun monopolio per il trattamento dei rifiuti indifferenziati. Secondo la nota ufficiale, i Comuni dell’ATO di Roma possono scegliere infatti tra due operatori. Se così fosse, la procedura negoziata di Ciampino risulterebbe quindi poco chiara”, scrive in una nota Laura Corrotti, consigliere regionale Fratelli d’Italia, presidente commissione rifiuti e membro commissione trasparenza.

Convocare la Commissione trasparenza

La Corrotti mette in evidenza anche il secondo punto da noi sottolineato nell’articolo. “Emerge inoltre che l’assessore all’Ambiente di Ciampino, ovvero la persona che ha guidato le scelte sopracitate, è la stessa persona che dovrebbe supervisionarle, trattandosi del responsabile dell’Ufficio regionale preposto a tale procedura. È importante, infine, sottolineare che in una comunicazione ufficiale lo stesso ufficio avrebbe definito l’impianto dell’azienda in questione un TMB, quando in realtà si tratterebbe solo di un TM. La trasformazione in TMB è ancora in fase di collaudo e sarà operativa solo da marzo 2025. Un dettaglio che, cambiando la natura dell’impianto, cambia anche il servizio offerto. Alla luce di quanto emerso, ritengo necessaria la convocazione di una Commissione trasparenza per chiarire ciò che sta accadendo nel Comune di Ciampino e ricostruire l’intera vicenda”. 

Chi controlla chi? Il doppio ruolo dell’assessore

La vicenda si complica ulteriormente con il ruolo di Federica Giglio, assessore all’Ambiente di Ciampino e, contemporaneamente, dirigente dell’Ufficio Pianificazione Rifiuti della Regione Lazio. Una posizione che, secondo i critici, solleva interrogativi su un possibile conflitto di interessi.

270mila euro e una Commissione regionale sotto esame

Ad alimentare le perplessità c’è anche un altro episodio: il recente bando regionale da 9,3 milioni di euro per potenziare la raccolta differenziata. Tra i Comuni vincitori, figura anche Ciampino, che riceverà 270mila euro. Ma chi ha deciso l’assegnazione dei fondi? Una commissione regionale composta, tra gli altri, da una dipendente diretta di Federica Giglio. La domanda è inevitabile: questa dipendente era a conoscenza del ruolo doppio della sua dirigente? E soprattutto, è stato segnalato ufficialmente questo potenziale conflitto di interessi?

Nessun controllo dall’Anac: un’omissione pesante

Un dettaglio particolare è che il bando in questione, nonostante il suo valore economico, non sarebbe stato sottoposto al vaglio dell’Anac, l’Autorità Nazionale Anti Corruzione, né all’Ufficio Prevenzione Corruzione della Regione Lazio. Una scelta che va contro le linee guida più recenti dell’Anac, le quali impongono che qualsiasi situazione di potenziale conflitto di interessi venga segnalata e gestita per garantire l’imparzialità amministrativa.