“Gettò nel fiume uno studente americano”. Chiesti 30 anni per Massimo Galioto

Condannare Massimo Galioto a 18 anni di carcere per la morte dello studente americano Beau Solomon avvenuta il 30 giugno del 2016 a Roma. È quanto chiesto dal sostituto procuratore generale di Roma Mario Ardigo’ alla Corte d’Assise d’Appello contestando l’omicidio preterintenzionale.
Come è morto Beau Solomon
Galioto il 21 giugno del 2019 era stato assolto per non aver commesso il fatto dai giudici della III corte d’assise di Roma dall’accusa di omicidio volontario. I pm Nadia Plastina e Gennaro Varone avevano chiesto invece l’ergastolo. Secondo l’accusa, Galioto durante una lite sulla banchina del Tevere, avrebbe spinto in acqua lo studente della John Cabot University, morto annegato.

Nella memoria depositata e che verra’ illustrata in aula domani il pg ha sottolineato che “il problema di questo processo non è stata la ricostruzione del fatto, caratterizzata da plurimi elementi convergenti contro Galioto, in assenza di riscontri di una dinamica alternativa, ma l’inutile complicazione determinata dal non voler credere che delle riprese video non consentissero di raggiungere, esse sole, la prova diretta del fatto stesso”.
Massimo Galioto è in carcere per il delitto di un barbone
Il clochard e’ tornato in carcere lo scorso maggio con l’accusa di aver ucciso un 38enne rumeno sotto Ponte Sisto a Roma. Dieci testimoni, per lo più clochard del giro di Ponte Sisto, hanno dichiarato che è stato Galioto a tirare calci a Petrec Stoica, barbone come lui. Lasciandolo agonizzante a un passo dal Tevere. «Era lì, tutto vestito di nero, col cane al seguito e si accaniva su di lui», ha raccontato uno dei testimoni. Nessuno, però, ha saputo spiegare il motivo dell’aggressione. O almeno riportare la discussione tra i due. «Petrec era già a terra», hanno detto gli amici senzatetto, «noi ci siamo avvicinati quando la lite era già degenerata». «È probabile che hanno litigato per i soldi. Ci sono stati spesso degli ammanchi». Il filmato che ritrae un uomo vestito di nero inveire contro un’altra persona a terra lascia spazio a pochi dubbi. Anche il difensore di Massimo Galioto, Michele Vincelli, ritiene probabile che sia proprio il suo assistito quello ripreso in quelle immagini.