Gianfranco Fini scatena ancora passioni, pro e contro

Gianfranco Fini

Non c’è niente da fare: Gianfranco Fini scatena ancora  passioni, odi e amori in un paese senza politica, inviti a sparire definitivamente e invocazioni a tornare in campo. L’ho sperimentato ieri – e voglio spiegarlo per trasparenza – sui social ed è successo un gran casino. Un mare di commenti pro e contro e soprattutto tanti like. A cosa? Ai miei auguri per un momento importante della sua vita – ha compiuto 70 anni – assieme al mio rammarico-auspicio: “Magari tornasse in campo”, ho scritto.

Sapevo ovviamente di stuzzicare favorevoli e contrari con quel particolare tipo di auguri e anche con l’auspicio: quel ritorno probabilmente non avverrà solo perché non vuole lui. Ma volevo anche capire quali fossero le motivazioni politiche contrarie: solo banale ostilità, persino “tradimento”.

Gianfranco Fini e quelli di oggi

E su questo occorre essere chiari una volta per tutte. Quella categoria, anni dopo, va rimossa senza indugio nei confronti di Fini. Ha tentato di fare politica in autonomia da Silvio Berlusconi, non era probabilmente il tempo ed era sbagliato il posizionamento politico.

Quell’operazione politica non ebbe successo e molti tra noi la contrastarono. Ma basta tutto questo per un’etichetta oggi davvero infame? Vogliamo fare i conti di chi ci “stupisce” oggi e ogni giorno tra tutti i soggetti politici in circolazione?

Oggi competerebbe per il Colle

Più maturità nei giudizi, magari, sarebbe utile a tutti. Anche perché non ho alcun dubbio che se Gianfranco Fini fosse in campo oggi competerebbe a pieno titolo per la più alta carica della Repubblica. Solo un centrodestra iroso non lo tollererebbe.

So solo che con Fini è nata e cresciuta una classe dirigente di governo e non bisogna dimenticarlo mai. Non sono alcuni (e non tutti) sui social a poterlo negare.

Poi, certo, tanti errori, ma non solo suoi. Compresi quelli di chi ora promette la rivoluzione e allora diceva sì a tutto, persino al Pdl, pur di tenersi la poltrona.