Giannini (Lega) a D’Amato: “Veniamo in regione”

Giannini

Terminata l’emergenza Covid-19, sarà il caso di convocare alla Pisana un consiglio straordinario sulla sanità per chiedere all’assessore Alessio D’Amato alcuni chiarimenti sulla gestione dell’epidemia.

La sovraesposizione mediatica di cui ha goduto, anche per la quarantena di Zingaretti, lo ha fatto sentire, in alcune circostanze, una sorta di presidente in pectore. Ruolo potenziato dalla stagione post democratica che stiamo vivendo. Esiste il consiglio regionale ma non si riunisce, tanto che si procede a colpi di ordinanze e di dichiarazioni a mezzo stampa. La commissione sanità peraltro, saltuariamente convocata in sgangherate videoconferenze, si limita a prendere atto di scelte già compiute.

Giannini: “A Palestrina serve l’ospedale”

La conferma dello sconfortante quadro, è arrivata con l’intervista rilasciata da D’Amato al Messaggero. “I covid hospital – ha scandito – non saranno riconvertiti perché l’emergenza sarà ancora lunga”. Il passaggio non è sfuggito al consigliere regionale della Lega Daniele Giannini. Che ha commentato: “Ci auguriamo che la permanenza dei centri Covid a Roma e nel Lazio non diventino un pretesto per non riaprire l’ospedale di Palestrina”.

Lo scorso 26 marzo, infatti, la Regione, ha fatto tramontare l’ipotesi di realizzare presso il “Gonfalone” di Monterotondo, comune a consolidata trazione Pd, una struttura che fronteggiasse l’emergenza.

E ha deciso di gettare nell’angoscia intere comunità, destinando gli ottanta posti letto del presidio sanitario prenestino ai pazienti che hanno contratto il virus. Ignorando anche la volontà della giunta Moretti.

”Verremo sotto la regione con i cittadini”

Giannini ha invitato l’assessore alla sanità a chiarire le sue intenzioni circa il destino del “Coniugi Bernardini”. E sulla vicenda ha presentato due interrogazioni, con un monito a Zingaretti e compagni. “Prima che l’ospedale fosse trasformato in Covid, l’Asl Roma 5 presentava una carenza di 889 posti letto. Attualmente l’offerta sanitaria non soltanto è più ridotta, ma i centomila residenti che formano il bacino d’utenza del nosocomio di Palestrina sono costretti a curarsi altrove. Se al termine dell’emergenza chiuderete l’ospedale, li ritroverete sotto la Regione”.