Gigi Proietti, oggi i funerali. Ma l’omaggio del Comune è da sagra di paese

omaggio gigi proietti

«A una festa di 18 anni a Scampia, avrebbero fatto di meglio». Un anonimo commento sui Social sintetizza brutalmente il cattivo gusto del Comune di Roma per ricordare Gigi Proietti. 

L’artista romano è morto il 2 novembre, nel giorno in cui avrebbe compiuto 80 anni, ma la commozione dei cittadini non è andata di pari passo con quello delle istituzioni locali. Tutto quello che la Raggi (o chi per lei) ha saputo immaginare è stata una scombiccherata foto proiettata sul Colosseo. Una roba da sagra di paese. Ma di un paese sfigato.

La polemica è montata in queste ore sui Social, proprio nel giorno dei funerali di Proietti. L’omaggio e la cerimonia funebre si svolgono in forma strettamente privata ma, in accordo con la famiglia dell’artista, sono trasmesse in diretta su Rai 1 a partire dalle 9.40 circa in un’edizione speciale di Unomattina che si protrarrà fino alle 13.30. In questo modo sarà possibile garantire la partecipazione del pubblico evitando il rischio di assembramenti e assicurando il rispetto delle disposizioni anti-Covid.

Il corteo con il feretro dell’artista prevede una prima tappa al Campidoglio, per poi dirigersi verso il Globe Theatre a Villa Borghese per un ricordo affidato ad amici e colleghi. Infine l’arrivo nella Chiesa degli Artisti, dove alle 12 si terrà il funerale privato.

Per Gigi Proietti un omaggio sciatto nello stile di questa giunta

Purtroppo, chi abita a Roma è ormai rassegnato al mood trasandato e depresso della giunta pentastellata. Basta prendere come esempio gli addobbi natalizi sotto la giunta Raggi. Ricordate il povero albero di piazza Venezia, il mitico Spelacchio? In fondo, è stato l’icona più rappresentativa di questa giunta. Ma anche le deprimenti iniziative “culturali”, l’estate romana mortificata con il simbolo dei gatti anziché della lupa. Come pure certi spettacoli del Comune, in piazze importanti. Raramente affidati ad artisti e cantanti di indubbia caratura.

Insomma, non vi stupite di come il Comune di Roma abbia trattato uno dei suoi artisti più popolari e amati. Al tempo dei grillini al potere, contano solo i monopatttini, le piste ciclabili e gli slogan elettorali. Teatro, cinema, cultura non interessano. Questi signori non sanno neppure cosa siano. Loro sono fermi agli spettacoli di Beppe Grillo. E da lì non si sono mai spostati.