Giletti al Rosso e il Nero: “Torno in Rai e ho nel cassetto un programma d’inchiesta”

Giletti

“Tornare in Rai è sempre emozione particolare, perché sono nato in Rai. Ci sono rimasto tanto tempo anche tra qualche tempesta, ma guardo al futuro e non mi volto indietro”. Lo ha detto Massimo Giletti, ospite del programma ‘Il rosso e il nero’ su Radio1 con Francesco Storace e Vladimir Luxuria. Il giornalista condurrà lo speciale sui 70 anni della tv in onda in prima serata su Rai 1 mercoledì 28 febbraio.

“Sarà un grande evento con i due padri costituenti della tv, Renzo Arbore e Pippo Baudo – ha detto Giletti -. Con loro intrecceremo la storia della televisione, insieme ai volti più importanti della tv di oggi: da Maria De Filippi a Paolo Bonolis, da Bruno Vespa a Antonella Clerici, da Amadeus a Carlo Conti. Ci sarà anche Fiorello”. Quanto a un futuro programma d’inchiesta, Giletti ha affermato che “è un progetto che è nel mio dna, ma vediamo. Oggi penso a realizzare il sogno di tornare in Rai. Penso sia ancora molto presto per parlarne”.

“Sono sempre stato uno che ha difeso la propria azienda, ma essendo un uomo libero pago in alcuni momenti come è successo a La7 – ha detto ancora – o quando l’allora dg della Rai mi disse di fare il varietà, ma io volevo fare inchieste”

Giletti ha poi parlato della vicenda che lo ha portato alla fine della sua avventura a La7.  “Quando Mentana mi chiese di fare uno speciale, io risposi di no perché c’erano in ballo inchieste e magistrati – ha spiegato -. Non si possono risolvere queste vicende in uno studio tv, neanche con un’intervista singola, perché racconti la tua verità. Invece io aspetto la verità dei giudici, anche se stare in silenzio mi costa molto, ma un giorno racconterò”.

“Io ho fatto sempre scelte controcorrente – ha proseguito -. Quando mi hanno offerto ‘i pacchi’ (il programma ‘Affari tuoi’ su Rai 1, ndr), ho rifiutato perché avevo una visione mia delle cose. Penso di aver fatto tanto e avuto tanto. Forse sono stato troppo a lungo in un programma che mi ha dato molto come ‘I fatti vostri’, ma a un certo punto lo sentivo stretto. Devo ringraziare Michele Guardì, ma forse dovevo fermarmi prima. Arrivò anche un’offerta di Berlusconi, ma rifiutai perché non sapevo se ero in grado di volare da solo. Oggi è un’altra situazione”.