Ginnastica: abusi sulle atlete azzurre, ecco i primi indagati. Sono due tecnici federali

Due tecnici dell’l’Accademia Internazionale di Ginnastica Ritmica di Desio (Monza) sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Monza, per presunti comportamenti vessatori ed abusi psicologici nei confronti di alcune giovani atlete, tutte minorenni all’epoca dei fatti. Lo ha reso noto il Procuratore della Repubblica Claudio Gittardi. Le indagini, partite dalle testimonianze delle giovanissime sportive, sono orientate ad accertare imposizioni e divieti relativi a consumo di cibi e bevande, a plurimi controlli del peso corporeo e presunte umiliazioni subite dalle atlete per comportamenti ritenuti non adeguati.
La Procura di Monza ha iscritto due tecnici nel registro degli indagati
Il fascicolo sarebbe stato aperto inizialmente contro ignoti, a seguito delle notizie di stampa diffuse dopo la denuncia pubblica di due ex ginnaste della squadra nazionale, Nina Corradini e Anna Basta, relativa a «imposizioni e divieti relativi a consumo di cibi e bevande», a ripetuti «controlli sul peso corporeo», nonché alle «umiliazioni subite in caso di comportamenti ritenuti non adeguati». Secondo quanto appreso, Nina Corradini e Anna Basta sono state ascoltate dagli inquirenti brianzoli, per ascoltare la loro versione dei fatti.

Il 14 novembre scorso le due ex ginnaste dell’accademia di ritmica di Desio (Monza), sono state sentite in Procura “a sommarie informazioni” e, in quell’occasione, hanno ribadito quanto era già uscito sui media sulle vessazioni subite durante la permanenza nella scuola di ginnastica. A quanto emerso, le ragazze hanno raccontato nel dettaglio il contesto nel quale gli abusi si sarebbero verificati, in particolar modo umiliazioni per il loro aspetto fisico e un controllo esasperato del peso, la durata e reiterazione nel tempo abusi e chi li commetteva. Hanno parlato di un sistema di rigide regole legate all’attività sportiva agonistica, di rilievo nazionale e internazionale. La Procura di Monza ha quindi iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di maltrattamenti due ct, responsabili sia della struttura che della gestione tecnica delle atlete.
Tecchi, numero uno della ginnastica italiana: “Anche noi vogliamo la verità”
“Le loro voci ci hanno permesso di aprire una riflessione su come tutelare questo bellissimo sport”. Il presidente della Federginnastica Gherardo Tecchi ringrazia “atlete e atleti che hanno deciso di parlare” e denunciare violenze e maltrattamenti sui cui la magistratura ha aperto un’inchiesta. “Il nostro obiettivo è dare alla ritmica un nuovo volto e fare in modo che i tecnici sappiano confrontarsi con i giovani. Bisogna lavorare sulla formazione”, ha aggiunto nel corso di una intervista a La Stampa. “La procura federale sta lavorando e penso stiano facendo un buon lavoro. Non conosco i dettagli – ha detto ancora Tecchi – è una struttura indipendente come il nostro Safeguarding Office. L’abbiamo creato per le ginnaste che, anche in anonimo, vogliono parlare”. “Vogliamo scoprire tutta la verità e ripartire”, ha concluso il numero 1 della Fgi.