Giorgia Meloni in Iraq dai nostri soldati: “Vi ringrazio tutti, la Patria è qui. Fieri di voi” (video)

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Visita in Iraq per il premier Giorgia Meloni. A Baghdad il Presidente del Consiglio ha incontrato l’Ambasciatore Maurizio Greganti e, per un saluto, il personale dell’Ambasciata, i militari del I Reggimento “Tuscania” e XIII Reggimento “Friuli Venezia Giulia” dei Carabinieri. E i funzionari italiani che prestano servizio presso le Organizzazioni internazionali. Presso la Base militare Union 3, sede dei Comandi della Missione Nato (Nmi) e della Coalizione anti-Daesh (Oir), Meloni ha incontrato il Comandante della Missione Generale Giovanni Maria Iannucci. E una rappresentanza di militari italiani presenti e il personale del Contingente militare italiano in Iraq. Al Palazzo del Governo il Presidente del Consiglio ha avuto un colloquio con il Primo Ministro della Repubblica dell’Iraq, Mohammed Shia al-Sudani.

Giorgia Meloni a colloquio con le alte cariche dello Stato

Il Presidente del Consiglio ha poi avuto un colloquio con il Presidente Abdul Latif Rashid presso il Palazzo della Presidenza della Repubblica. Quindi, nella sede del Parlamento, l’incontro con il Presidente del Parlamento iracheno, Mohammed al-Halbousi. A seguire il premier ha incontrato il Patriarca della Chiesa Cattolica Caldea d’Iraq, Cardinale Louis Raphael Sako, nella sede del Patriarcato. “Sono davvero molto lieta di essere oggi qui in Iraq in quella che rappresenta la mia prima missione bilaterale fuori dall’Europa. L’Iraq è un Paese amico che ha dimostrato ancora una volta di credere nella democrazia con la recente formazione del Governo”. Lo ha detto Meloni a margine del colloquio con al-Sudani.

L’Italia da sempre a fianco dell’Iraq

“L’Iraq – ha sottolineato il premier – è una Nazione che ha compiuto importanti passi avanti sul piano della sicurezza e della stabilità politica. Dal nostro punto di vista può guardare con ottimismo alla ricostruzione. L’Italia è da sempre in prima linea nel sostenere l’Iraq a 360 gradi. Lo facciamo anche nel quadro della Coalizione Anti Daesh. Perché non vi può essere stabilità e prosperità in Medio Oriente senza un Iraq forte. L’Italia è stata sempre al fianco dell’Iraq nella sua rinascita. Le nostre relazioni bilaterali sono intense e hanno radici profonde. Collaboriamo dal punto di vista energetico, industriale e culturale. Dobbiamo ora fare di più e rafforzare il nostro partenariato. Il 2023 deve rappresentare l’anno della svolta delle nostre relazioni bilaterali”.

Meloni ha espresso apprezzamento per la decisione del Governo iracheno di istituire come festa nazionale la giornata del 25 dicembre. Così da consentire a tutti coloro che lo desiderano di poter festeggiare il Natale. “Lo considero un importante segnale di grande rispetto della libertà religiosa e di rispetto per i Cristiani presenti nel paese. Ringrazio sentitamente il Primo Ministro della Repubblica dell’Iraq, Mohammed Shia al-Sudani per questa scelta”.

L’Italia è più considerata all’estero che all’interno

“Questa è una visita simbolica, in un periodo particolare per noi, il periodo di Natale e delle feste: un periodo in cui le persone sono abituate a tornare a casa, a stare in famiglia. E credo sia importante – se è vero che la patria è una madre – che quella madre ci sia in un momento come questo. Ci tenevo a portare il ringraziamento della Nazione per i sacrifici che fate”. Così ha poi detto Giorgia Meloni, incontrando i militari italiani in missione in Iraq e il personale dell’ambasciata. “Quando si va fuori dai confini nazionali ci si rende conto di quanto siamo considerati. L’unico posto in cui non ci si rende conto è, per paradosso, l’Italia”, ha continuato la premier.

L’Italia è fiera di voi

“Sulla cooperazione e lo sviluppo, quando manca l’acqua c’è chi porta bottiglie d’acqua e c’è chi porta un desalinatore. C’è chi vuole lasciare la libertà alle Nazioni nelle quali fa cooperazione, perché quella Nazione possa crescere. E il segno della cooperazione italiana è sempre stato questo ed è il motivo per cui siamo benvoluti e non andiamo in giro a fare attività predatorie. Noi andiamo in giro a lasciare un pezzo di Italia”, ha detto ancora. Il premier ha poi consegnato lo stemma di Palazzo Chigi all’ambasciatore e al personale dell’Ambasciata d’Italia a Baghdad. “Spero che questo, nel piccolo, possa farvi sentire un po’ a casa. Perché casa non dimentica”, ha detto il Presidente del Consiglio. “Casa vostra non è lontana: casa vostra vi vede, vi guarda, è fiera dei vostri sacrifici. E vi vuole ringraziare”, ha detto ancora.