Il tifo pro Meloni contro Salvini non serve: invito a ragionare bene

Salvini meloni

Eppure questa rissa non fa bene né a Giorgia Meloni né a Matteo Salvini. Leggo toni davvero scomposti che mi colpiscono. Bisognerebbe fermarsi a riflettere: se il tiro punta sul compagno di strada e non su chi sta dall’altra parte, qualcosa non funziona.

Certo che fa rumore la scelta della Lega – ma anche di Forza Italia, che sembra quasi normale – di sostenere il tentativo di dare un governo all’Italia con Mario Draghi. Due partiti su tre del centrodestra decidono di provarsi, uno no.

Tifosi pro Meloni anti Salvini

Si contesta Matteo Salvini perché “si poteva andare a votare”. Peccato che chi ci doveva mandare a votare non volesse. Perché avrebbero fatto altre mille capriole, attorno a un premier diverso da Giuseppe Conte, pur di non farci esprimere la nostra opinione. Lo sanno tutti, a si fa finta di non saperlo.

Giorgia Meloni ha detto no rispetto alla decisione di Salvini ed è legittimo. Ma vivaddio si potrà anche criticare una scelta senza diventare per questo bersaglio di invettive insopportabile.

È bastato che 24 ex parlamentari di An – non gente qualsiasi, ma storia comune – chiedessero alla Meloni di considerare un voto a favore e non contrario a Draghi per farli ricoprire di insulti. “Vecchi arnesi”, “Ecco perché An scese dal 15 allo 0 per cento”, “abbaiano”. Affermazioni pronunciate, scritte, postate da altissimi dirigenti di Fdi. Che pure stimo e vorrei che ripensassero a quanto hanno mandato a dire.

Perché ex parlamentari siamo anche io e Guido Crosetto. Io la penso in una maniera e lui nell’altra: dobbiamo essere definiti anche noi vecchi arnesi oppure il buon Guido è un eroe perché la pensa come la Meloni e io una specie di fellone perché non ho la stessa opinione della leader di Fdi sul governo che potrebbe nascere? Ma che mondo è?

Invece ragionateci ancora

Fino all’ultimo chiederei a Giorgia Meloni di non tenere in arsenale quella bomba a mano che distruggerebbe una sinistra impaurita dall’alleanza per Draghi. Meglio se all’opposizione vanno il Pd e Leu, oltre che i Cinquestelle. Si astenga Zingaretti, non la Meloni. Sarebbe un capolavoro di politica. Che voglio poter sostenere senza dover essere insultato da chi in Parlamento ci sta da una marea di legislature. A me sono bastati otto anni.

Tanta gente guarda alla Meloni con speranza. Eppure si chiede perché sta fuori dal governo. E con quel linguaggio dei suoi dirigenti. Invece degli insulti, è meglio fare un altro giro di riunioni dentro Fdi, ragionare ancora su quel che è meglio fare.

Non conosco come si svolgono le riunioni degli organi dirigenti di Fratelli d’Italia, perché non mi era ammesso partecipare quando avevo la tessera del partito. Ma conoscendone tanti membri, credo che sia gente che abbia qualcosa da dire di sensato. Poi se decidete il no, vi rispetto. Ma parlatene ancora, per favore. La rissa non serve a nessuno. Meglio La Russa…

Almeno la tifoseria segua la pacatezza della leader, che al Tg2 di ieri sera ha detto sulle divergenze sul governo: “Ovviamente mi dispiace, però è giusto che ciascuno faccia le scelte che considera giuste. Il centrodestra, in ogni caso, alla fine governerà insieme questa Nazione se gli italiani lo vorranno. Ma di questo sono convinta: abbiamo superato altre fasi difficili e supereremo anche questa“. Ecco, non c’è bisogno di spararsi addosso.