Giorgia Meloni: non sono antifascista e vi spiego perché

Meloni antifascista

Giorgia Meloni non è antifascista e lo ha detto una volta per tutte. Nonostante le pressioni pubbliche in favore di un’abiura incomprensibile in assenza di fascismo…, la presidente di Fratelli d’Italia è stata metta di fronte alla domanda piovuta in conferenza stampa. Meglio non avrebbe potuto dire.  

Dichiararmi antifascista una volta per tutte? “No, ma non perché sono fascista, perché l’antifascismo che ho conosciuto io era quello che sparava addosso ai ragazzini di 16 anni“.

La Meloni spiega perché non è antifascista

Qualche settimana fa scrissi su Il Tempo un articolo con la stessa identica motivazione, perché solo i faziosi non possono ignorare quanto accaduto a diverse generazioni di ragazzi di destra.

Il lungo martirologio del Msi è figlio dell’antifascismo militante. I giovani che si opponevano alla sinistra dovevano essere ammazzati. Lo slogan, tristemente noto, era “uccidere un fascista non è reato”.

Rifiutare quella logica criminale non è apologia di fascismo, ma combattere il terrore che fu seminato per le strade contro chi militava nel Msi.

La Meloni ha buon diritto a pretendere rispetto per chi le chiede se è antifascista. Rispetto anzitutto per quel sangue versato addirittura negli anni prima che lei venisse al mondo. La Meloni è del 1977 e la scia di lutti a cavallo degli anni ottanta non l’ha vista certo da protagonista.

Generazioni di destra aggredite e uccise

Però la conosce. L’ha percorsa con la storia di generazioni che sono rimaste in piedi, fiere delle loro idee e per questo combattute a pistolettate e sprangate. I fratelli Mattei furono bruciati vivi.

Negare di essere antifascista non significa essere fascista. È una storia cominciata cento anni fa ed è un po’ ridicolo l’uso che continua a farne ancora oggi una sinistra senza argomenti.

Semplicemente rappresenta – la dichiarazione della Meloni – il rifiuto del politicamente corretto, che nega il sacrificio pagato per troppi anni dalla destra italiana. Anche quei Martiri vanno rispettati, sono un pezzo della storia drammatica dell’Italia.