Giornalismo di guerra: incontro con gli inviati “fuori dal coro” Toni Capuozzo e Fausto Biloslavo

Fausto Biloslavo, Toni Capuozzo

Un evento dedicato al tema del giornalismo di guerra si svolgerà mercoledì 1°giugno alle 18.30 presso la Biblioteca Comunale di Peschiera Borromeo (Milano) in via Carducci 5. Protagonisti dell’iniziativa saranno due grandi firme non allineate: Toni Capuozzo, che presenterà il suo libro “Balcania” e Fausto Biloslavo, inviato di guerra.

Dai luoghi del pianeta tra i più pericolosi al mondo hanno saputo raccontare la verità e il dolore, assicurando un’informazione puntuale persino nelle situazioni più critiche, con servizi e reportage di indubbio valore.

A moderare l’evento “Giornalismo di Guerra 2.2” sarà Benedetta Cimini, giornalista esperta di media relations che il pubblico peschierese ha già potuto conoscere nel corso della serata “Ucraina vincitori e vinti”. Introduzione a cura di Stefania Accosa, vicesindaco con delega alla Cultura.

La testimonianza di Toni Capuozzo

“Purtroppo le guerre sono ormai delle fiere in cui vengono testati i prodotti. Basti vedere il caso dei droni durante questo conflitto. Bisogna che usiamo questa guerra come occasione tragica per rivedere la questione dei crimini di guerra in questo tipo di conflitti, per così dire ibridi. In Russia hanno equiparato Azov ai terroristi. Dall’altro lato hanno dato le armi ai civili, legittimando così i militari a sparare”. Questo il parere di Toni Capuozzo nel corso del convegno ‘Fermare la guerra. L’Italia protagonista per la pace in Europa’ organizzato venetdì scorso a Palazzo Wedekind (piazza Colonna, Roma) dal Centro Studi Eurasia Mediterraneo (Cesem) e dall’Associazione ‘Identità europea’, in collaborazione con Partitalia.

“Questa dovrebbe quindi essere l’occasione per adeguare il diritto internazionale – ha spiegato il giornalista- Per ridefinire i crimini di guerra e il ruolo dei tribunali internazionali, che troppo spesso sono stati quasi delegitttimati. E’ un problema che ad esempio non ci si è posti in Afghanistan. Basti vedere quello che è successo in Kosovo, dove hanno bombardato dappertutto e poi hanno assolto tutti. E arrivato il momento di allargare le convenzioni e rivedere le funzioni del tribunale per i crimini di guerra”.