Giornalisti minacciati e aggrediti: i più a rischio sono i reporter che lavorano a Roma

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La provincia di Roma e il territorio del Lazio si confermano al primo posto per giornalisti minacciati nel primo trimestre di quest’anno. I dati del Dipartimento della pubblica sicurezza che analizza gli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti riferiscono di un calo del 30% di minacce sia in presenza sia attraverso il web, oltre che di danneggiamenti, a livello nazionale. Diminuzione che nel Lazio è del 27% passando da 11 azioni intimidatorie del primo trimestre 2021 a 8 del 2022.

“Ci fosse anche un solo collega minacciato, l’agibilità dell’informazione resterebbe a rischio – dicono Lazzaro Pappagallosegretario di Stampa Romana e Giovanni Del Giaccioresponsabile della macroarea dell’Associazione Libertà di informare-. Non si deve abbassare la guardia sul tentativo di mettere a tacere chi fa il proprio mestiere, a maggior ragione quando gli episodi sono legati al racconto della pandemia come si legge nel rapporto del Dipartimento. Abbiamo ancora negli occhi le aggressioni ai cortei no vax, per esempio. Da non sottovalutare, poi, le minacce che arrivano da contesti socio politici”.

L’Associazione Stampa Romana ricorda di avere proposto, insieme ad Ossigeno per l’Informazione, l’inserimento nel codice penale del reato di ostacolo all’informazione proprio alla luce dell’escalation di aggressioni che si è registrata nel corso degli ultimi anni.

I 44 atti di intimidazione registrati nel primo trimestre 2022 ai danni di giornalisti hanno interessato, complessivamente, 14 regioni. In testa per numero di casi Lombardia e Lazio, con 8 ciascuna, seguite da Campania e Calabria, con 5 e 4 casi. Mentre tra le città la prima è Roma. E’ quanto rileva il Report sugli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti del Servizio analisi criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza.

Nelle prime 4 regioni (Lombardia, Lazio, Campania e Calabria) si sono verificati 25 episodi (pari al 56,8% del totale degli atti intimidatori consumati nel periodo in riferimento). Per la georeferenziazione dell’atto di intimidazione è stato preso in considerazione il luogo dove lo stesso è avvenuto e/o quello in cui la parte lesa ha sporto denuncia-querela In merito alla matrice degli atti di intimidazione consumati nelle 4 regioni richiamate, si può rilevare che 2 casi sono riconducibili alla criminalità Organizzata (pari al 40% del totale della matrice di riferimento, sull’intero territorio nazionale), 10 sono da attribuire a questioni Socio/Politiche (pari al 41,6% del totale della matrice di riferimento) e 13 risultano relativi ad altri contesti (pari all’80% del totale della matrice di riferimento).

La provincia che ha fatto registrare il numero maggiore di episodi, nel primo trimestre 2022 è stata Roma con 7 episodi, seguita da Napoli con 4 e da Milano con 3. Seguono le province di Bari, Bergamo, Bolzano, Crotone e Padova che hanno fatto registrare 2 eventi ciascuna.