Giro di vite del governo sui clandestini: le maglie si sono allargate a dismisura, ora basta

roma sbarchi clandestini (2)

Il governo si prepara ad abolire l’istituto della protezione speciale per i rifugiati. E intende farlo con l’approvazione di un emendamento di maggioranza al cosiddetto Decreto Cutro in tema di migranti. A confermarlo il sottosegretario leghista all’Interno Nicola Molteni. “Il nostro obiettivo comune è quello di evitare che le giuste necessità di proteggere stranieri perseguitati nei loro Paesi si trasformino. Come è accaduto col governo giallo-rosso e col ministro Lamorgese, in sanatorie di fatto per tutti i clandestini che arrivano in Italia“. Lo spiegano i firmatari del sub-emendamento Pirovano, Lisei e Gasparri. “La maggioranza di centrodestra è coesa nel raggiungere l’obiettivo di cancellare la cosiddetta protezione speciale, uniformando la disciplina al resto d’Europa.

Il permesso temporaneo per varie ragioni si è allargato a dismisura

Scopo dell’emendamento depositato al decreto legge Cutro è quello di restringere le maglie del permesso temporaneo il cui utilizzo per varie ragioni si è allargato a dismisura. Creando una salvaguardia indiscriminata degli irregolari. In questo modo si supera l’anomalia tutta italiana, con una norma di buon senso che corrisponda alla relativa norma europea di riferimento”, fanno sapere a Fratelli d’Italia. L’emendamento di maggioranza “recepisce quelli della Lega che danno una stretta alla protezione speciale introdotta dal ministro Lamorgese e dalla sinistra nel 2020 – dicono fonti della Lega -. Era diventata una sanatoria, un fattore di attrazione per l’immigrazione. La protezione speciale ha creato sovraffollamento in tribunali e questure e non ha prodotto integrazione. Si ritorna ai decreti Salvini”, sintetizzano.

La stretta prevede un giro di vite anche sui motivi di salute

La stretta prevede un giro di vite anche sui motivi di salute che stringevano le maglie delle espulsioni. Alle parole “gravi condizioni psicofisiche o derivanti da gravi patologie” – attualmente in vigore nel decreto legislativo del 1998- si sostituiscono infatti le parole “condizioni di salute derivanti da patologie di particolare gravità, non adeguatamente curabili nel Paese di origine”. Se dunque la patologia di cui è affetto un clandestino è curabile da dove proviene, questo non diventa più un ostacolo all’espulsione. La proposta di modifica prevede inoltre che quei clandestini che non possono essere espulsi non potranno più beneficiare di permessi di soggiorno convertibili in permessi di soggiorno per motivi di lavoro. Fonti della maggioranza dicono che il sub-emendamento tiene conto dei rilievi sollevati dal Quirinale nei giorni caldi del dl Cutro.

L’opposizione ovviamente di no pregiudizialmente a tutto

E che l’abolizione della protezione speciale è portata avanti nel rispetto delle convenzioni internazionali. Tanto che è venuta meno la battaglia, caldeggiata dalla Lega, per sopprimere il riferimento all’orientamento sessuale e all’identità di genere tra i motivi di persecuzione per i quali non si può disporre l’espulsione o il respingimento, come previsto in passato dai decreti Salvini. Una decisione che infiamma l’opposizione. “Il governo vuole togliere la protezione speciale per i migranti. L’unico risultato di una scelta che ricalca quelle di Salvini sarà quello di generare nuovi senzatetto, irregolari, nuove vittime di sfruttamento. Per poi, ovviamente, cavalcare la paura. Una vera vergogna”, attacca via Twitter Pierfrancesco Majorino della segreteria Pd. Un coro dem piuttosto unanime.