Giro d’Italia 2026, l’ultima tappa a Roma: ecco il probabile tracciato del percorso (in attesa della conferma ufficiale)

Roma, Giro d'Italia 2026

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Roma, il conto alla rovescia è iniziato: il percorso del 109° Giro d’Italia, in programma dall’8 al 31 maggio 2026, è stato svelato nel corso di una presentazione all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. Una traccia che promette spettacolo e varietà, con una combinazione studiata per tenere aperta la corsa fino all’ultimo: tappe veloci per i velocisti, giornate da classiche per gli attaccanti e montagne decisive per gli uomini di classifica.

Partenza all’estero: tre tappe in Bulgaria

La corsa maschile scatterà per la sedicesima volta fuori dai confini italiani, e lo farà con un avvio inedito: tre tappe in Bulgaria. Un’apertura internazionale che punta a dare subito un respiro europeo alla gara e a movimentare la classifica sin dai primi giorni, tra insidie da ventagli, fughe e possibili sorprese.

Pianura, media montagna e alta quota: i numeri del Giro

Il menù complessivo parla chiaro: otto tappe di pianura, sette di media montagna e cinque di alta montagna, con sette arrivi in salita destinati a pesare come macigni nella lotta per la maglia rosa. Il tracciato, sulla carta, non concede lunghi momenti di tregua: ogni blocco di giornate sembra costruito per rimescolare le carte.

Il Passo Giau sarà la Cima Coppi

A dominare l’immaginario degli appassionati sarà il Passo Giau (2.223 metri), designato come Cima Coppi del Giro: il punto più alto dell’edizione, spesso sinonimo di neve ai bordi della strada, pubblico oceanico e distacchi pesanti. Un luogo-simbolo delle grandi battaglie alpine, pronto a tornare protagonista.

Sconfinamento in Svizzera: una tappa tutta elvetica

Nel percorso è previsto anche il passaggio oltreconfine, con una frazione interamente in Svizzera, da Bellinzona a Carì, su strade elvetiche: un segmento che aggiunge ulteriore varietà e fascino internazionale al tracciato.

Finale nella Capitale: Roma per l’ottava volta

Dopo 3.459 chilometri e circa 50.000 metri di dislivello, il Giro si chiuderà a Roma, per l’ottava volta nella storia. La Capitale torna così a essere cornice dell’ultimo atto: la giornata del grande arrivo, tra scenografia urbana, folla e l’emozione di una conclusione che, negli ultimi anni, è diventata sempre più un appuntamento atteso da tifosi e addetti ai lavori. Il percorso si snoderà per tutto il centro storico.

Le strade di Roma: le arterie che si preannunciano coinvolte

In attesa della planimetria definitiva della tappa conclusiva 2026, il finale romano dovrebbe ricalcare l’impianto già visto nelle più recenti edizioni: avvicinamento dalla zona Roma-EUR con “tuffo” verso il litorale e Ostia, quindi rientro in città e circuito finale ripetuto più volte. Nel cuore della Capitale, le strade più “candidate” a finire sotto i riflettori sono quelle dell’anello monumentale che abbraccia Terme di Caracalla e Circo Massimo, con passaggio nell’area del Colosseo, lungo via dei Fori Imperiali e piazza Venezia, oltre a tratti su Lungotevere (nel segmento centrale). Per il collegamento mare-centro, resta probabile il classico asse verso Ostia lungo viale Cristoforo Colombo, snodo chiave anche nelle ricostruzioni dei percorsi delle ultime tappe romane.

Impatto e indotto: la macchina del Giro

Oltre allo sport, resta la dimensione economica e mediatica di un evento che accende i riflettori internazionali sul Paese. Nel testo di presentazione viene richiamata anche una stima: l’indotto complessivo sul territorio italiano nel 2025 sarebbe stato pari a 2,1 miliardi di euro, secondo valutazioni attribuite a Banca Ifis. Numeri che spiegano perché il Giro, ogni anno, non sia solo una corsa: è una piattaforma di promozione, turismo e visibilità globale.