Giubileo 2025, Regione Lazio e Vaticano si preparano a chiudere la Porta Santa: alla Pisana arriva Monsignor Fisichella
Regione Lazio, la Commissione Speciale sul Giubileo si è riunita oggi, 6 novembre 2025, in una fase ormai cruciale del percorso che conduce alla chiusura della Porta Santa, a Roma. Mancano meno di due mesi alla conclusione dell’Anno Santo e la riunione odierna ha avuto il compito di definire un primo bilancio pubblico delle attività svolte, dei risultati raggiunti e delle opere ancora in fase di completamento.
Alla seduta che si è svolta alla Pisana sede del Consiglio regionale del Lazio hanno preso parte Sua Eccellenza Monsignor Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, responsabile dell’organizzazione del Giubileo, affiancato dal Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Antonello Aurigemma, che ha guidato i lavori della Commissione Speciale.
La loro presenza congiunta ha confermato la struttura di governance che ha caratterizzato tutto il Giubileo: una collaborazione costante tra istituzioni ecclesiastiche e civili, necessaria per affrontare un evento complesso sotto ogni punto di vista.
Un anno di flussi imponenti e sfide operative, per Regione Lazio e Vaticano
Il Giubileo 2025 è stato, come previsto, un anno di grande affluenza. Milioni di pellegrini sono arrivati a Roma, riempiendo le basiliche maggiori, i percorsi devozionali e le aree monumentali. Questa presenza ha generato benefici economici e culturali, ma ha richiesto una gestione capillare dei servizi: dalla sicurezza alla mobilità, dall’accoglienza sanitaria alla manutenzione urbana.
Il potenziamento delle linee di trasporto pubblico, l’ampliamento dei percorsi pedonali verso i siti religiosi e la creazione di aree di attesa e orientamento sono stati punti strategici per far fronte ai picchi di affluenza. Non sono mancati momenti di criticità, soprattutto nei periodi di maggiore concentrazione di eventi religiosi, ma la città ha retto grazie a una programmazione diffusa e alla capacità di adattamento delle strutture operative coinvolte.
Le opere e i cantieri di Roma: cosa è stato fatto e cosa resta da fare
Al centro del lavoro di verifica ci sono ora le opere infrastrutturali avviate in vista del Giubileo. Alcuni interventi di riqualificazione urbana e miglioramento dell’accessibilità ai luoghi sacri sono già pienamente fruibili dalla cittadinanza; altri sono ancora in corso e necessitano di un crono-programma che guardi oltre l’Anno Santo.
La questione non è solo completare i lavori, ma decidere quale modello di città si intende consolidare dopo l’evento. Per Roma, questa è l’occasione per trasformare la straordinarietà del Giubileo in un’occasione di modernizzazione di lungo periodo.
Il significato dell’eredità giubilare
Con la chiusura della Porta Santa ormai vicina, l’attenzione si sposta sull’eredità. Ciò che conta non è soltanto aver garantito lo svolgimento dell’evento, ma aver costruito condizioni che migliorino la vita quotidiana dei residenti e l’esperienza dei visitatori futuri.
Spazi riqualificati, servizi più efficienti, trasporti più accessibili e una rinnovata capacità di coordinamento istituzionale sono il vero obiettivo da preservare. La fase finale del Giubileo non è quindi un commiato, ma la verifica di quanto l’evento avrà davvero inciso sulla città che resta.

