Giulia, violentata a 10 anni dal compagno della mamma: orco condannato a 8 anni e 6 mesi

Giulia
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Costretta a subire abusi e violenze quando aveva 10 anni. Giulia, nome di fantasia, è una ragazza oggi maggiorenne che è stata vittima di un uomo che aveva una relazione con la mamma. L’orco, approfittando dell’assenza della madre, la toccava nelle parti intime anche con la lingua e si faceva masturbare.

Giulia trova il coraggio e denuncia

Giulia, anni dopo, ha trovato però il coraggio di denunciare facendo così scattare le indagini della polizia e dalla procura di Civitavecchia. Il processo è finalmente arrivato a sentenza e l’orco è stato condannato a 8 anni e 6 mesi di reclusione in primo grado

L’orco di 63 anni costringeva Giulia ad avere atti sessuali

La ragazzina, assistita dall’avvocato Gianfranco Carluccio, ha raccontato che si era trasferita a casa dell’uomo e che lui, all’epoca 63enne, la costringeva ad avere atti sessuali. La bambina racconta: “Ero piccola e volevo proteggere mia madre che vedevo felice con lui”. Violenze che, ricostruite poi dalla procura, sono avvenute “in più occasioni, approfittando dell’assenza della madre della minore per lavoro”.

La sentenza di condanna

Nel corso del procedimento la ragazzina è stata ascoltata in incidente probatorio (che ha la funzione di anticipare l’acquisizione e la formazione di una prova durante le indagini preliminari purché pertinente e rilevante ex art. 190 c.p.p per l’assunzione di essa ndr) e sono stati ascoltati anche la sua maestra di danza, sua mamma e il suo migliore amico. Un impianto accusatorio che al termine di 50 minuti di camera di consiglio ha portato il collegio presieduto dal giudice Giuseppe Farinella ha pronunciare una sentenza di condanna a 8 anni e 6 mesi di reclusione in primo grado.

L’avvocato: “Per fortuna esiste la giustizia in Italia”

L’avvocato Carluccio ha cosi commentato la decisione dei giudici: “si tratta di un caso grave e che ha coinvolto una bambina che dovrebbe essere protetta e non, come invece accaduto, essere distrutta dalle mani di un orco. C’è dunque soddisfazione e di giustizia perché la vittima, adesso adolescente, ha visto con i suoi occhi l’importanza di denunciare fatti così gravi. La giustizia italiana, per fortuna, esiste e riesce ad attenzionare anche fatti così gravi”.

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