Conte ci minaccia: vuole importunarci “casa per casa”

Conte casa

Aprirete casa a Giuseppe Conte? Occhio che è un rischio che correte, perché il premier lo ha promesso. Oddio, è vero che le promesse di Palazzo Chigi hanno scarsa possibilità di realizzazione, ma guardiamoci bene attorno quando rientriamo o facciamo attenzione quando sentire scampanellare alla porta o dal citofono.

Conte lo ha detto. Se non si rimette a posto la situazione politica andiamo al voto e lui farà la campagna elettorale “casa per casa”. Tutti a tremare. Si accomodi. Venga. Poi non si lamenti però.

Conte a casa nostra

Da un lato è una dichiarazione irresponsabile. La pronuncia quello che rinfaccia a Renzi la crisi durante la pandemia, però poi minaccia le elezioni. Sapendo che sarebbe lui a dover andare a casa (sua).

Poi, è una clamorosa contraddizione. Con chi ci viene a casa nostra? Con la scorta non può, perché sarebbero più di due? Col suocero, così ci fa finalmente conoscere quel furbacchione del papà della sua fidanzata?

Premier testimone di Geova

In pratica abbiamo un premier che si traveste da Testimone di Geova e ci viene a portare il verbo. Non sa con quale entusiasmo lo accoglieremmo. Conte in casa nostra… non ci si crede alla sfrontatezza di un uomo che ci ha barricato in appartamento per mesi, ha chiuso le scuole, ci ha negato di poter andare al ristorante la sera, ha imposto il coprifuoco. Vieni, vieni, premier…

In realtà, il presidente del Consiglio se ne esce in questa maniera perché ha il terrore di essere buttato fuori anzitempo da Palazzo Chigi. Ma è bene che stia attento pure lui. Perché nel Pd cresce l’insofferenza verso di lui e il solo fatto che pensi ad una propria lista – altrimenti che vuol dire “casa per casa”? – inquieta tantissimo i dem di Zingaretti.

Tra oggi e domani si gioca la partita alle camere. Ma il destino di un inadeguato a governare è comunque segnato. Tenterà di sopravvivere in qualunque modo. Fregandosene del suo paese martoriato dalla pandemia e dal suo governo.