Conte si illudeva di poter comandare nei Cinquestelle….

Conte Cinquestelle

Ma gli elettori dei Cinquestelle che aspettano a mandare al diavolo Giuseppe Conte e soci? L’irresponsabilità del gruppo dirigente pentastellato esce allo scoperto anche per la prossima elezione del presidente della Repubblica.

Ormai Conte è circondato da nani che tremano solo al pensiero delle elezioni anticipate. La pandemia? Pazienza. Gli aumenti delle bollette? Amen. Quello che conta è indovinare la mossa giusta per salvare legislatura e natiche.

I Cinquestelle fregano Conte

Il problema è che hanno troppe mosse. E molto confuse.

Conte vuole la donna al Quirinale.

I gruppi parlamentari sembrano invocare la conferma di Sergio Mattarella, smemorati come sono. Proprio loro esordirono in questa legislatura puntando le prime carte sul suo impeachment.

Poi, deputati e senatori pretendono che il “leader” sia accompagnato alle misteriose trattative sul Quirinale dai capigruppo in Parlamento. Offrono ad Enrico Letta un’occasione per ridere e una per piangere (su come sono ridotti).

Conte sperava di comandare nei Cinquestelle e pare invece dover rincorrere il vento avverso che soffia su chi pensa solo alla poltrona da mantenere. 

Il guaio è che quando ricordi tutto questo si scatena la solita tempesta di chi non è riuscito a capire nulla del vero tradimento di una rivoluzione che sembrava aver fatto innamorare un popolo deluso in un paio d’anni appena.

Chi trama è Di Maio

Si dice che a tramare nell’ombra sia Luigi Di Maio, che avrebbe con sé decine e decine di parlamentari pronti a seguire le sue indicazioni per la Presidenza della Repubblica e non quelle del nuovo capo politico. Se vero, sarebbe un ulteriore elemento di instabilità in votazioni che già si prevedono complicate.

Entrati in Parlamento come prima forza politica del Paese, i Cinquestelle hanno già sciupato un patrimonio che era enorme. Hanno perso parlamentari a frotte. Sembrano essere saliti su una zattera senza alcuna meta.

“Trattative” con loro servirebbero davvero a poco per la patente aura di inaffidabilità che li circonda. Troppe bande l’una contro l’altra. Sembrano il Pd, in effetti.