Conte è caduto dal monopattino e trova distensivi i talebani

Conte talebani

Giuseppe Conte è caduto dal monopattino e vuole il dialogo con i talebani, come ben lo raffigura qui sopra Dagospia.

Evidentemente le immagini che arrivano in Occidente devono essere frutto di un complotto mediatico internazionale: per l’ex premier il nuovo regime di Kabul ha un atteggiamento distensivo.

A Conte piacciono i talebani

È impazzito Conte, davvero pensa questo dei talebani? La verità probabilmente è quella di sempre, quella che ha caratterizzato i rapporti ambigui tra Conte e il regime cinese.

“Giuseppi” ha drizzato le antenne e appena ha captato l’interesse di Pechino al nuovo regime afghano non ci ha pensato un attimo. Tanto la politica estera di Luigi Di Maio è sulle spiagge pugliesi e Conte se ne può fregare tranquillamente. Tanto più che il suo nemico numero uno, Mario Draghi, resta assestato sulla posizione filoamericana nonostante i troppi errori di Joe Biden.

Ma quello che dice Conte è davvero indigeribile. Perché significa buttare a mare un popolo abbandonato dall’Occidente: diventa così un disegno cinico che farebbe anche dell’Italia – se dovesse passare tale linea – una vergogna mondiale.

Quelli sparano sulla folla

Perché quelli che sparano sulla folla e dicono “democrazia mai” non potranno mai essere definiti, stando al linguaggio di Conte, “abbastanza distensivi”.

Sono assassini che si sono impadroniti di Kabul per l’ignavia occidentale. E se i segnali sono quelli che vediamo in queste ore è solo da un irresponsabile che può venire un invito al dialogo quantomeno sprovvisto di tempestività.

Resta da chiedersi solo se la sinistra italiana continuerà a considerare il personaggio come punto di riferimento dei progressisti. Vorrebbe dire che sono davvero tutti reperti da manicomio che sarà bene tenere lontani da qualunque postazione di governo.

Finora hanno dimostrato solo attenzione ai “casi strani” che si trovano sulla faccia della terra. Dai gilet gialli alla via della Seta, da Maduro agli “amici libici” e ora i talebani. Per i 5 Stelle e il loro leader Giuseppe Conte quando si parla di politica estera più che uno vale uno, “mi pare valga la regola di uno vale l’altro”, ha detto Teresa Bellanova. E ha ragione pure lei. E l’altra renziana di peso, Maria Elena Boschi, lo impala sulla politica estera: “Conte non ci capisce nulla. Meno male che c’è Draghi”. Anche questa è una guerra.