Giustizia, la Lega pronta alla battaglia: “Il governo non metta il bavaglio alla discussione”
La Lega chiama il governo a un chiarimento. “Se qualcuno non vuole che la commissione Giustizia del Senato lavori sul testo relativo alla riforma del Csm, licenziato dalla Camera, lo dica apertamente. E se ne assuma la responsabilità. Trovo grave anzi insopportabile che si metta il bavaglio a una delle due Aule. Alla Camera il dibattito è iniziato il 14 ottobre 2020 e si è esaurito dopo quasi due anni. Al Senato, invece, non sarebbe concesso nemmeno di diritto di parola, se fosse imposto il voto di fiducia. La Giustizia riguarda tutti i cittadini e la riforma dell’organo che si propone di preservare l’autonomia e l’indipendenza dei magistrati è una cosa seria e merita un approfondimento da parte di entrambe le camere”. Lo afferma il senatore leghista, Andrea Ostellari, presidente della Commissione Giustizia a Palazzo Madama.
Sulla Giustizia la Lega promette battaglia
E comunque la Lega promette battaglia. “Sul Csm ci sarà un passaggio in Senato, se il Senato vorrà migliorarlo lo farà”. Lo ha detto Matteo Salvini, intercettato dai giornalisti nei pressi del Senato, al termine dell’incontro con il ministro della Giustizia, Marta Cartabia. E poi, sottolinea ancora la Lega, “la riforma della Giustizia non riesce a incidere sui nodi cruciali del Csm. Per questo, la Lega proporrà correzioni al Senato. Lo ha chiarito la senatrice Giulia Bongiorno dopo il via libera della Camera alla riforma del Consiglio Superiore della Magistratura”.
La riforma giustizia possibile solo grazie ai referendum
Per la Lega comunque, “al di là delle novità apportate dal testo Cartabia, la vera riforma sarà possibile grazie ai Referendum del 12 giugno. A questo proposito, è già operativo il Comitato per i Sì il cui presidente è Carlo Nordio. Insieme all’ex Procuratore aggiunto di Venezia, ne fanno parte il professor Giovanni Guzzetta, il professor Bartolomeo Romano (vicepresidente) e gli avvocati Andrea Pruiti Ciarello (tesoriere) e Gippy Rubinetti.