Gli albergatori di Roma ora temono le occupazioni. E non di Casapound (video)

Gli albergatori di Roma si stanno letteralmente blindando. Dentro ai loro hotel vuoti per assenza da oltre tre mesi anche di un semplice turista. Una crisi spaventosa quella che sta colpendo il settore alberghiero nella capitale. Segnato ancora più degli altri dalle conseguenze della pandemia. Prenotazioni annullate, voli cancellati e perdite milionarie per tutto il settore. Che soltanto a Roma significa più del 10 per cento del PIL cittadino. Ma non c’è solamente l’aspetto strettamente economico a spaventare categoria ed operatori. Perché ora con gli alberghi completamente vuoti si temono anche possibili occupazioni illegali. Al centro come in periferia. Da parte di gruppi di sbandati o anche di pseudo organizzazioni che non si fanno molti scrupoli. Magari a sfondare un portone e a far entrare qualche decina di famiglie. Raramente di Italiani, visto che in questo caso non parliamo dei pericolosi fascisti di Casapound. Quelli contro cui la Raggi sta conducendo la sua forsennata battaglia personale. Ma di occupanti di professione spesso tollerati dalle istituzioni. E talvolta perfino incoraggiati.

Perché in locali detenuti abusivamente si sono perfino tenute assemblee di movimenti come le sardine. Che sembravano il nuovo irresistibile e ora sono già scomparse. E recentemente anche l’elemosiniere del Vaticano si è impegnato per far riattaccare la luce nel palazzo ex INPS occupato di via Santa Croce in Gerusalemme. Quindi si capisce che in un clima del genere gli albergatori non si sentano affatto tranquilli. Ne’ tutelati. Tanto da scegliere di dormire all’interno delle loro stesse strutture.

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Il presidente di Federalberghi Roscioli, perdiamo oltre 100 milioni al mese. E a Borgo Pio i titolari dormono in albergo contro le occupazioni

A Roma perdiamo come categoria oltre 100 milioni di euro al mese. Servono aiuti immediati e una visione strategica per rilanciare tutto il settore alberghiero. Questa la posizione espressa a più riprese dal presidente di Federalberghi della capitale Giuseppe Roscioli. Che ora però appare davanti ad uno dei suoi tre hotel di Roma per denunciare un altro gravissimo problema. Come altri miei colleghi, anche io ho dovuto chiudere le strutture, spiega Roscioli. Non soltanto con il portone di accesso, ma con dei pannelli che ne rendano difficilissima la manomissione. Perché il rischio vero ora è che qualcuno parta con le occupazioni. E per noi sarebbe davvero la fine. E al presidente di Federalberghi fanno eco tanti altri operatori del settore. Tutti nelle stesse condizioni. A Borgo Pio marito e moglie mostrano il loro hotel completamente vuoto. Abbiamo dovuto mettere tutti i mostri dipendenti in cassa integrazione, dichiara la proprietaria Loredana in un video diffuso su Facebook che riproponiamo per i lettori di 7Colli. E da tre mesi questa è diventata la nostra casa. Ogni sera chiudiamo noi il portone e mettiamo chiavistello e paletti dall’interno. Per essere sicuri che nessun malintenzionato riesca ad entrare.

Ecco, in attesa che il governo si decida ad erogare la cassa integrazione e a finanziare davvero bonus vacanze e settore alberghiero qualcosa la potrebbero fare anche la sindaca Raggi e l’amministrazione comunale. Per esempio garantendo che nessuna occupazione delle strutture alberghiere momentaneamente chiuse per il Covid 19 verrebbe tollerata. Ma in questo caso manca l’aggravante del pericolo fascista perciò tutto tace. E nell’Italia del doppio peso e della doppia morale sono sempre di più i cittadini e gli imprenditori che si sentono abbandonati e presi in giro.

Albergatori di Roma sul rischio occupazioni

Gli albergatori di Roma si blindano: "Senza turisti rischio di occupazioni" di centri sociali e sbandati (clandestini e rom).Non di C4$4P0Vnd, sindaco Raggi.Saranno fascisti pure gli albergatori?

Pubblicato da Dama Censurata su Sabato 6 giugno 2020