Gli Alpini diffamati dalla sinistra. Centrodestra compatto: ora chiedano tutti scusa

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“Con grande amarezza dico che invece di generalizzare su un’intera associazione che ha dimostrato in tutti questi anni i suoi valori e i suoi ideali bisognerebbe essere più cauti. Invece, purtroppo, si sparano sentenze senza avere alcuna prova e poi non si ha neanche il coraggio di chiedere scusa”. Lo dice all’Adnkronos Sebastiano Favero, presidente dell’Associazione mazionale Alpini, commentando “amareggiato” la decisione della procura di Rimini di chiedere l’archiviazione per le presunte molestie sessuali. Denunciate in seguito all’Adunata nazionale degli alpini di Rimini avvenuta dal 5 all’8 maggio. “Molestie e reati inesistenti, giornalisti e comunisti chiedano scusa a tutti i gloriosi e generosi Alpini!”. Lo scrive da parte sua su Twitter il segretario della Lega Matteo Salvini.

Deidda, Galantino e Russo (commissione Difesa): volutamente strumentalizzata la denuncia

“Abbiamo aspettato con serenità il lavoro dei magistrati, sdegnati dalla campagna accusatoria e diffamatoria verso gli Alpini”. Lo dichiarano i deputati della commissione Difesa della Camera, Salvatore Deidda, Davide Galantino e Giovanni Russo. “C’è chi ha volutamente strumentalizzato e usato la denuncia di una ragazza per infangare gli Alpini, senza far alcun distinguo e generalizzando, in cerca di pubblicità e consenso politico. Bastava un ubriaco con un cappello con la penna per poi rilanciare che i colpevoli erano gli Alpini e i loro raduni. Avrebbero dovuto aspettare il lavoro della magistratura ma era troppo ghiotta l’occasione del becero antimilitarismo. Le scuse sono dovute. Non a chi ha denunciato ma il Ministero della Difesa valuti di dare mandato per avviare un’azione risarcitoria verso chi ha esagerato e calunniato gli Alpini”.

Forza Italia: linciaggio mediatico contro gli Alpini

“La richiesta di archiviazione da parte della procura di Rimini sulle presunte molestie verificatisi durante l’adunata degli alpini dello scorso maggio sono un parziale risarcimento per la montagna di fango che ha rischiato di coinvolgere un intero Corpo. Un Corpo da sempre sinonimo di altruismo, generosità, fratellanza”. Lo dichiara la vicepresidente dei senatori di Forza Italia, Alessandra Gallone. “La mancata identificazione dei presunti colpevoli ci lascia amareggiati. Avremmo tutti preferito dimostrare una volta di più che chi si è macchiato di certi reati è totalmente estraneo allo spirito e ai valori degli Alpini, ingiustamente sottoposti a un autentico linciaggio mediatico”.

Donazzan: scritta la parola fine su questa ignobile vicenda

L’Assessore del Veneto di Fratelli d’Italia Elena Donazzan, commenta la richiesta di archiviazione. “Trepidanti abbiamo atteso in moltissimi, insieme ai nostri Alpini, che fosse fatta giustizia. Il senso del dovere e il rispetto delle regole da sempre contraddistinguono la condotta degli Alpini in armi. E di chi in questo Corpo ha potuto rafforzare l’educazione appresa dalla propria famiglia. Per questo non ho mai avuto alcun dubbio sul fatto che tutta questa polemica, montata ad arte da certa politica e da certa stampa, prima o poi si sarebbe sgonfiata”. Le indagini dei Carabinieri non hanno trovato riscontri su quanto raccontato dalla presunta vittima, e non sono state formalizzate ulteriori segnalazioni. “Questa archiviazione scrive la parole fine su questa ignobile vicenda: è rimasto però il fango, che pesa sui cuori dei nostri Alpini”.

De Carlo: ho sfilato orgogliosamente con gli Alpini

“Da alpino che ha sfilato orgogliosamente durante lo scorso raduno nazionale di Rimini, mi aspetto le scuse di tutte quelle anime belle che si sono prodigate a criticare indistintamente un Corpo che negli anni ha sempre servito la Patria con amore e dedizione”. A dichiararlo il senatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo. “E mi aspetto che alla notizia di oggi dell’archiviazione dell’indagine sull’unica denuncia per molestie presentata, sia data dagli organi di informazione quella stessa visibilità e risonanza che fu data all’epoca dei presunti fatti, quando per giorni e giorni il corpo degli Alpini fu oggetto di un vero e proprio linciaggio mediatico”.