Le Penne Nere degli Alpini riempiono Udine: orgoglio al di là del fango gettato su di loro

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Le penne nere riempiono Udine: continua a crescere il numero di chi raggiunge la città friulana alla vigilia della sfilata che domani chiuderà la 94esima Adunanza nazionale degli alpini. Una festa che coinvolge l’intera città e che risente di quanto accaduto lo scorso anno a Rimini quando diverse donne denunciarono di essersi sentite aggredite, fisicamente e verbalmente. Episodi che hanno portato al manifesto #controlemolestie redatto dall’Associazione nazionale alpini per un cambiamento culturale sul tema, ben rappresentato anche dallo striscione che campeggia sulla facciata del Municipio, in Piazza della Libertà, “Zero Tolerance. Gli Alpini contro la violenza di genere”.

Canti e gioia in tutta la città

Dalla zona della stazione, fino al centro, ma anche nelle stradine meno note, gli alpini fanno sentire i loro canti e la felicità di riabbracciare chi ha fatto anche migliaia di chilometri per essere qui. “Lavoro a Houston e torno ogni anno per l’Adunanza – racconta Marco, che lasciato l’Italia da tempo -. E’ un’occasione per rivederci, per riabbracciare chi ho conosciuto grazie agli alpini e con i quali, nonostante diversità e distanze, sono riuscito a rimanere in contatto”. Un ritorno alla gioventù “che diventa sempre più malinconico con il passare degli anni” aggiunge il lombardo Christian. A Udine si respira l’aria delle rimpatriate, “di chi riabbraccia l’amico della gioventù”, quasi una gita fuoriporta “con chi resta, nonostante il passare degli anni”.

Gli interventi degli alpini nel post terremoto

Ma non è la malinconia la nota prevalente, quanto “la gioia di rivedersi, di ricordare insieme il tempo passato…e berci sopra”, dice ridendo il padovano Marco mentre sorseggia una birra. Tra sguardi scrutatori c’è anche chi scherzando, cambia marciapiede, per non incorrere “nell’accusa di molestia”. Tra bandiere tricolori e qualche mulo che circola indisturbato, tanti ricordano anche che l’Adunanza non è solo goliardia, ma è anche commemorazione per degli uomini che hanno scritto più di una pagina di storia e che la stessa Udine, “città alpina per antonomasia”, ricorda per gli interventi decisivi nel post terremoto che colpì il Friuli nel 1976.

Crosetto e Meloni domani a Udine per la giornata conclusiva

“Sono legato al Corpo degli Alpini da un profondo sentimento di affetto e di stima. Ho indossato anch’io il cappello con la penna, e prima di me mio nonno e mio padre; lo considero un simbolo di appartenenza e di orgoglio, e lo conservo come una preziosa reliquia, qualcosa da rispettare e onorare. Per questo ho gradito moltissimo l’invito del Presidente Favero a partecipare alla 94a Adunata Nazionale del Corpo degli Alpini, che riporta le Penne Nere nella città di Udine per la quinta volta dopo 27 anni”. Lo scrive in una lettera pubblicata sul quotidiano “Messaggero Veneto”, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che domani sarà ad Udine insieme al presidente del Consiglio Giorgia Meloni.