Gli immigrati di Atac e Cotral hanno un sindacato tutto per loro

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Roma, si estende il Sindacato Lavoratori Immigrati (Sli). Lo rivela il sito di informazione Affaritaliani.it. Il sindacato è nato negli ultimi anni, e garantisce – scrive il sito – assistenza e servizi agli immigrati. Il sindacato negli ultimi tempi è in costante crescita, ed è facile a spiegarsi. La politica delle “porte aperte” di quasi tutti gli ultimi governi italiani ha aumentato a dismisura la presenza straniera italiana, e oggi hanno bisogno ovviamente di tutela. Adesso stanno anche per entrare in Atac e Cotral.

Roma, anche i dipendenti di Atac e Cotral con lo Sli?

Affaritaliani.it ha intervistato il segretario nazionale dello Sli, l’avvocato Pierfrancesco Pistuddi, che chiarisce subito. Ovviamente, dice il segretario, “quando parliamo di immigrati parliamo di persone in possesso di regolare permesso di lavoro e di soggiorno, che hanno bisogno di servizi e di tutela legale. A dicembre avevamo raggiunto 4 mila iscritti, ora siamo a circa 5 mila”. Che non è poco per un sindacato di recente formazione. L’avvocato Pistuddi pi puntualizza: “E poi siamo in crescita: registriamo consensi in tutte le nostre federazioni e su Roma stiamo per entrare anche in Atac e Cotral. Ecco, chi è stanco dei sindacati tradizionali si rivolge a noi”.

Le esigenze degli immigrati

Curiosamente, una delle principali esigenze degli mmigrati è quella della sepoltura. Ossia non vogliono essere sepoliti in Italia ma tornare al loro Paese di origine. Poiché in genere il rimatrio della slama ha dei costi molto alti, il sindacato degli immigrati ha trovato la soluzione. Grazie a un accordo con Groupama, pagando dagli 80 ai 100 euro, gli iscritti si vedranno riconoscere 5.ooo euro in caso di infortunio o morte per rientro in patria o il rimpatrio della salma nel Paese d’origine.