Gli stupri e le torture di Hamas furono premeditati: tutto documentato con foto, video e confessioni
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“Togliti i pantaloni” è uno degli ordini scritti in un glossario arabo-ebraico stilato da Hamas e rinvenuto il 2 novembre scorso nel corso delle indagini sui fatti del 7 ottobre. Non c’è solo il rapporto di Pramila Patten, rappresentante speciale delle Nazioni Unite per la violenza sessuale nei conflitti, che due giorni fa ha dichiarato che gli ostaggi tenuti a Gaza da Hamas dal 7 ottobre sono stati probabilmente soggetti a “violenze sessuali, tra cui stupro, torture sessuali, trattamenti crudeli, inumani e degradanti”. Le prove di questi atti sono “abbondantissime, inequivocabili e, attraverso social media e report della stampa internazionale, alla portata di chiunque”, sottolinea un comunicato del governo israeliano.
Violentati da Hamas donne, bambini e anche uomini
Il fatto che i terroristi fossero dotati di un glossario con espressioni in ebraico legate a soprusi sessuali dimostrerebbe la natura premeditata e pianificata degli “efferati crimini sessuali perpetrati e negati da Hamas”, che hanno avuto come vittime donne, bambini e anche uomini. “Molti cadaveri di sesso maschile sono stati trovati con i genitali evirati e con manifesti segni di violenza sessuale”. Elementi contenuti nel rapporto “Grido silenzioso” diffuso da Israele il 21 febbraio scorso.
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Tutto documentato con foto, video, confessioni dei terroristi islamici
A testimonianza di quanto affermato, le autorità israeliane citano fotografie e video, analisi mediche, resoconti di testimoni oculari, inchieste giornalistiche e confessioni di terroristi. Tutti che riguardano sevizie, stupri e mutilazioni a danni di cittadini e residenti israeliani, a partire dal 7 ottobre. Israele lamenta “il silenzio assordante” di molti organismi internazionali: Un Women ha emesso dichiarazioni generiche senza condannare esplicitamente Hamas, mentre il Comitato Cedaw ha fatto appelli vaghi alla “dimensione di genere del conflitto”. Solo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha riconosciuto l’orrore delle violenze, definendole possibili crimini di guerra e contro l’umanità.