Bettini sgancia la bomba: va a Parigi e scrive un libro sul Pd

Bettini Pd

Prima delle politiche un ciclone di nome Goffredo Bettini si abbatterà sul Pd. Perché si è stancato delle dicerie, delle cattiverie, delle bugie.

Chi ne ha raccolto le parole negli ultimi tempi, lo ha trovato profondamente ferito. Innanzitutto dal silenzio dei vertici politici e istituzionali dei democratici rispetto alla campagna falsa e mirata contro di lui di Calenda, durante la campagna elettorale del Sindaco Gualtieri. Silenzio che è proseguito persino durante la polemica villana sulla Festa del Cinema di Roma e alle lettere anonime alla sorella, rea di essere una donna capace.

Ciclone Bettini sul Pd

Ma la dignità prevale – racconta ai suoi confidenti – non ha nulla da chiedere al Pd. Decisivo nell’impostare la linea politica, da anni non ha ruoli di gestione (soprattutto a Roma). E non cerca collocazioni istituzionali o di potere. Ma lo tirano sempre in mezzo, quasi a cercare un parafulmine sul quale indirizzare il malcontento di alleati e avversari. Proprio la fobia di Calenda è esemplare al riguardo.

Bettini ha scelto la strada del riserbo. Da due mesi non parla, non sta sui giornali. Dice che gli occorre un lungo digiuno di esposizione mediatica e politica attiva. E un sano distacco dalle vicende locali; pare che addirittura, al contrario del passato, non senta più né Zingaretti né Gualtieri.

Deluso da Zingaretti e Gualtieri

Infatti, come si apprende da ambienti a lui vicini, è in partenza per la Francia dove resterà molti mesi. Scriverà un libro, perché “all’indifferenza calcolatrice vuole contrapporre la bellezza della parola“. Sarà un libro di politica, che conterrà un richiamo al conflitto contro lo status quo del potere. D’altra parte è stata la politica la sola vera freccia nell’arco di Bettini, che gli ha permesso per tanti anni un ruolo preminente e indiscusso. Da tanti fortemente invidiato, e in molte occasioni apprezzato più dalla destra che dai suoi compagni della sinistra.

Chi vuole il parricidio, avrà la sua risposta. I simboli sono abbattuti come le statue: è la morale che se ne ricava, in un campo come nell’altro, della politica. Sarà un libro che farà rumore. Perché alla bugia che domina il nostro tempo, si contrapporrà la verità (almeno dal suo punto di vista). E certo costringerà a riflettere sul futuro dei partiti, sempre più ridotti a gruppi personali e lontani da quel concetto di comunità e di organizzazione politica che un tempo infiammava l’anima di chi vi aderiva.