Goletta verde da’ le pagelle al mare del Lazio. Tante le bocciature

Legambiente ha battuto le coste del litorale laziale per 10 giorni, dal 23 giugno allo scorso 3 luglio. Con la sua ‘goletta verde’, per analizzare decine di campioni d’acqua di mare. E dare le pagelle sulle aree balneabili più pulite e le zone con meno carica batterica. Come ha chiarito il presidente regionale dell’associazione del cigno verde Roberto Scacchi, non si tratta di una valutazione alternativa a quella ufficiale. Che e’ compito dell’Arpa Lazio, l’agenzia regionale per i controlli e i monitoraggi ambientali. Ma semplicemente di uno stimolo alle amministrazioni locali a fare di più. Perché dei 25 campioni raccolti, ben 18 sono stati selezionati in prossimità delle foci dei fiumi. E proprio da questi dati è possibile stabilire se i depuratori siano o meno funzionanti. O se svolgano appieno la loro funzione. Dalla conferenza stampa di presentazione del report, è uscito un quadro in chiaroscuro. Con alcuni siti dove la qualità del mare è eccellente. E altri che invece si meritano una sonora bocciatura.

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Legambiente, le nostre pagelle dimostrano che si deve fare di più

“Torniamo a segnalare criticità anche gravissime sulle quali i comuni, i gestori del servizio idrico e della depurazione, le autorità locali, devono fare molto di più – ha dichiarato Roberto Scacchi, Presidente Legambiente Lazio – . Soprattutto in luoghi dove, da anni, il prelievo ci consegna sempre i medesimi e pessimi risultati. E soprattutto per i punti fortemente inquinati che arrivano in porzioni di spiaggia ad altissima balneazione. Molti dei punti fortemente inquinati, lo sono anche da 10 anni consecutivi. A conferma che poco o niente è stato fatto per risolvere le criticità ed è un problema che non riguarda solo i comuni costieri ma anche quelli dell’entroterra. Procederemo con esposti alla Procura della Repubblica per denunciare questi punti critici e a pretendere che le autorità indaghino sulla genesi di questo inquinamento”. Così il presidente di Legambiente Lazio, ed ecco l’elenco dei sito monitorato dalla ‘goletta verde’. Con i relativi risultati.

I promossi e i bocciati

In provincia di Viterbo la foce del fiume Fiora a Montalto Marina è risultata entro i limiti di legge, mentre la foce del fiume Marta nel Lido di Tarquinia è risultata fortemente inquinato.

In provincia di Roma gli unici 2 punti che risultano entro i limiti di legge sono la spiaggia presso lungomare Pyrgi angolo via Olimpo, a Santa Severa e la foce del Canale dei pescatori ad Ostia.

Risultano tutti fortemente inquinati la foce del fiume Marta al Lido di Tarquinia, la foce del fosso Zambra a Marina di Cerveteri, la foce del Rio Vaccina a Ladispoli, la foce del Tevere a Fiumicino, la foce del rio Torto e la foce del fosso Grande a Marina di Ardea, la Foce del fosso Cavallo Morto – lungomare delle sterlizie a Lido dei Gigli ad Anzio, la foce del canale Loricina presso via Matteotti a Nettuno. Sono risultati inquinati la foce del fiume Arrone sul Lungomare di Ponente a Fregene, e il mare di fronte la foce del canale altezza via Filadelfia (canale Crocetta) a Torvaianica, unico punto campionato a mare risultato oltre i limiti di legge.

La provincia di Latina vede 7 punti su 12 campionati risultati entro i limiti di legge. Il mare di fronte alla foce del canale a Foce Sisto, la spiaggia a nord della foce del fiume Portatore a Porto Badino, la spiaggia di Levante adiacente la darsena del porto tutte a Terracina, la foce del canale tra via Guado I e la strada consortile a Pedemontano, Fondi, la spiaggia su via Cristoforo Colombo incrocio via Andrea Doria a Sperlonga,  spiaggia Serapo in via Marina di Serapo a Gaeta e lo sbocco del canale di scolo a sud della darsena a Marina di Minturno.

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