Governare Roma, guadagnare quattrini. La politica…

Governare Roma

Personaggi diventati importanti per caso o cooptazione scappano da Roma, non la vogliono governare. Con motivazioni offensive. Anzitutto per la città.

Capita di leggere – soprattutto a sinistra tra i politici e a destra tra i tecnici – che ad andare in Campidoglio ci si rimetta economicamente. “Cinquemila euro al mese? E come faccio?”, quasi a giustificare la necessità di rubare….

Governare Roma per i quattrini

Ecco, cominciare la discussione così è proprio una vergogna, perché fare il sindaco di Roma dovrebbe essere un immenso onore, la più grande soddisfazione personale per un uomo politico.

Servire la Capitale? Gratis, lo devi fare, per Roma che nel 2025 tornerà a vivere la straordinaria stagione del Giubileo a cui non potrebbe opporsi neppure una qualsiasi Virginia Raggi che lo fece con le Olimpiadi. Grazie a Dio, Roma è Roma anche per questo.

Ma non si può rinunciare a chiedersi in che razza di politica siamo capitati. Quello che in Parlamento o in regione pensa ad arraffare il bonus da 600 euro e dovrebbero staccargli la mano; l’altro – in genere grillino – che scansa il pericolo di elezioni anticipate perché sennò come fa a finire di pagare il mutuo e già prega per il terzo mandato. È, questa, una politica priva di etica e di morale.

Se mi pagano poco non mi interessa…

Fa inorridire quanto ha scritto Mario Lavia, giornalista genericamente progressista, su linkiesta: “Vallo a trovare un politico/a che per 5000 euro al mese si prende una delle gatte da pelare più rognose della storia, governare quell’enorme casino che è l’amministrazione capitolina, nella selva di interessi opachi e compiacenze inesorabili, fra le mani il volante dissestato della macchina di governo, in un panorama che alterna le millenarie bellezze alle quotidiane schifezze, il tutto nel vuoto totale di una politica degna di questo nome e con il fiato di milioni di romani avvelenati con l’universo mondo”. Ma stiamo scherzando? Il problema è se ti danno cinquemila o diecimila euro al mese?

E ancora? “Chi rinuncia a scranni dorati per andare a lavorare 12 ore al giorno e magari spesso e volentieri per occuparsi di mercati rionali, buche di strada, fontanelle senz’acqua, cornicioni a rischio?”. Perché, che cosa dovrebbe essere la politica, soprattutto a livello amministrativo, se non sporcarsi le mani con i problemi delle città? Se si vuole una vita dorata, si farà pure “politica” a livelli ben retribuiti, ma si perde il senso della missione. E probabilmente questa politica lo ha smarrito definitivamente.