Prezzi in aumento su tutto, il governo Draghi deve intervenire

Se aumentano i prezzi di ogni genere, il governo Draghi non può stare fermo. Lo dice Salvini e non solo lui, perché c’è una elementare riflessione da fare. Afferma il leader leghista: “Benzina, luce, gas, pane, frutta e verdura, aumenti fuori controllo. Abbiamo chiesto a Draghi di intervenire subito, con tutti i soldi necessari, bloccando IVA e accise, e sospendendo restrizioni e divieti che ostacolano il lavoro, a partire dal Super Green Pass”.

La traduzione è semplice. Contro l’impegnava dei prezzi, Draghi deve decidere che fare. E la prima cosa che serve è lo scostamento di bilancio. Che è vero che significa debito. Ma bisogna stabilire se il debito anziché lo Stato se lo debbano accollare le famiglie. E noi non abbiamo dubbi sui doveri delle istituzioni della Repubblica.

Prezzi su, Draghi tiri fuori i soldi

Il secondo passaggio che deve compiere il premier è nei confronti dell’Europa che gli è tanto cara. E’ proprio l’Europa che deve sospendere tutte quelle sue “regole” che strangolano famiglie e imprese. Se Covid e guerra sono disastri eccezionali, occorrono risposte eccezionali da parte di chi comanda. Che non sono i cittadini.

Anche perché assistiamo increduli alle dichiarazioni dei ministri. Prendete Cingolani, per esempio. Che non si rende conto di stare al Governo?? Parla di truffa sugli aumenti della benzina. Ma è lui che deve risolvere la questione: se sa che esiste la truffa (e la truffa c’è visto l’aumento immotivato del carburante), chieda di tagliare immediatamente le accise per dare respiro a tutti. Siamo allo sciacallaggio di guerra e ogni misura è lecita per tutelare il nostro popolo.

Sciacallaggio di guerra

Aumenta la benzina, aumenta anche il pane.
Rincaro record nel prezzo del pane nelle rivendite al dettaglio, che ha toccato il suo record storico a Ferrara, dove un chilo di pane viene venduto fino a 9,8 euro. Il secondo posto in questa poco lusinghiera classifica spetta a Forlì, dove si raggiungono anche i 9 euro per ogni chilo di pane. Ma sono tantissime le città in cui la quotazione massima supera i 6 euro al chilo, tra le quali anche Milano, Bologna, Bari e Modena. Le più economiche risultato essere Napoli, dove il prezzo non supera i 2 euro al chilo, Cosenza e Benevento.

Non va certo meglio su altri prodotti. Basta dare uno sguardo al costo della pasta per rendersi ancora più conto della gravità della situazione in Italia. La città più cara in tal senso risulta essere Cagliari, dove il costo al chilo si avvicina ai 5 euro, toccando una quotazione massima di 4,7 euro al chilo.

Se facciamo i conti tra costo del riscaldamento, dell’energia elettrica, della benzina, delle materie prime e del cibo destinati a lievitare ancora, le famiglie rischiano il lastrico e le aziende la chiusura con conseguente scarsità di prodotti sul mercato e ulteriore aumento dei prezzi. O si prendono provvedimenti seri o siamo tutti spacciati e questo non è allarmismo e’ semplicemente la verità. Se poi si ammette che siamo davanti ad una truffa agire e’ un dovere non prorogabile.