“Vorrei vedere finalmente un governo eletto prima di morire”

Governo eletto

“Vorrei vedere un governo eletto anche scadente, prima di morire”: lo scrive Carmelo Fontana. Che è mio “amico” di Facebook, come se fosse Mark Zuckerberg a decidere i nostri sentimenti. “Una espressione popolare senza i tecnici, i commissari che sanno di dittatura e di cui non ne posso più. Tanto di soldi l’Europa non ce ne manda, ce li toglie.

Meglio di così non avrei mai potuto scrivere perché è la verità profonda che tutti dovremmo raccontare. Ed è anche quello che vorrei sentire nella campagna elettorale del 2023 da Matteo Salvini e dal centrodestra, se ci sarà ancora. Sono troppi anni che subiamo governi non voluti dal popolo.

“Torni un governo eletto”

Non fu un governo eletto – se così si può dire anche maltrattando un po’ la nostra Costituzione – quello di Mario Monti che nel 2011 disarcionò Silvio Berlusconi e i suoi ministri.

Poi arrivò, non votato da nessuno se non dal Palazzo che mischiò tra di loro gli schieramenti, Enrico Letta nel 2013. E qualche tempo dopo fu la direzione nazionale del Pd a decidere un cambio di premiership con l’avvento di Matteo Renzi a Palazzo Chigi.

Due esecutivi opposti, stesso premier

Neanche le elezioni del 2018 portarono una coalizione a vincere. Il centrodestra ottenne la maggioranza relativa e non quella assoluta e arrivarono due governi – l’uno opposto all’altro – con lo stesso premier, Giuseppe Conte. E ora Mario Draghi, tecnico.

Come fare a non comprendere la stanchezza di Carmelo Fontana e di tanti buoni italiani come lui. E’ la rivendicazione della democrazia, il desiderio di sapere che fine fa la propria scheda elettorale, la voglia di combattere per gente in carne e ossa e non per fantasmi vestiti da tecnici.

Si concluda questa legislatura che finirà nel 2023 senza fare troppi altri danni al diritto del popolo sovrano di scegliere chi lo governa. È un giuramento che dovrebbe riguardare tutte le forze politiche.