Il governo confessa: una buffonata il piano di pace di Di Maio

Una smargiassata: il “piano di pace” di Di Maio è carta da coriandoli. Non lo dicono solo i russi, ma è la stessa Farnesina a smontare un “documento” senza capo né coda. E senza prospettiva.
Giovedì sera, in commissione Esteri della Camera, chi c’era è rimasto incredulo ad ascoltare le parole della viceministro degli Esteri Sereni che rispondeva ad una pepata interrogazione di Delmastro di Fratelli d’Italia.

Ma quale piano di pace italiano…
In pratica, “come il Ministro Di Maio ha più volte sottolineato, quello di cui parliamo è un piano di lavoro in fase ancora embrionale”. Embrionale, capito? E lo hanno sventolato come se si trattasse del documento decisivo per arrivare al cessate il fuoco.
Macché, solo una “bozza” condivisa, al momento, solo a livello tecnico, tra Direttori Politici dei Ministeri degli Esteri dei Paesi G7. Insomma, roba da burocrati.
Sono solo dei chiacchieroni
La povera Sereni, nel tentativo di mettere una pezza alle gaffe del suo ministro, ha detto che lo scopo del “piano di pace” era quello “di stimolare, innanzitutto, una riflessione congiunta con i nostri principali partner internazionali su un’ipotesi di percorso che possa portare alla pace”.
Insomma, chiacchiere per far parlare di sé, che ci hanno spacciato come roba seria.
E siccome i russi hanno spernacchiato il capo della Farnesina, la rappresentante del ministero ha dovuto arrampicarsi sulla “natura embrionale” del “ragionamento” di Di Maio. E solo questo sarebbe il motivo per cui “la bozza di percorso negoziale non ha ancora fatto oggetto di comunicazione diretta con le Autorità russe”.
Si può dire che sono solo chiacchieroni? Oppure, per dirla proprio con Delmastro, sono i protagonisti di “una spy story di terzo livello, con accenti quasi grotteschi”, dal momento che il “piano di pace” inventato da Di Maio, risulta rifiutato sia dalla parte russa – il portavoce del Ministro degli Esteri Lavrov avrebbe addirittura dichiarato di non averlo mai ricevuto – sia da quella ucraina. Ed è stato accompagnato dal silenzio assordante del Presidente Draghi e dalle battute sarcastiche dell’ex Premier Conte.
L’inadeguatezza è totale.