Greta scopre Gaza. Ovviamente dalla parte sbagliata

Greta Gaza

Tutto il mondo è paese e anche Greta Thunberg si deve far notare inneggiando a Gaza. L’attivista ambientalista ha trovato una nuova causa, anche se il legame è nascosto chissà dove.

Greta si è presentata sui suoi social con un cartello di solidarietà con la Palestina e anche la giornata è passata. Contro il cambiamento climatico e un po’ anche contro Israele. Coerente, no?

Greta cerca Gaza

Il suo messaggio social, reso noto anche dall’Ansa, è eloquente: “Il mondo deve parlare apertamente e chiedere un cessate il fuoco immediato, giustizia e libertà per i palestinesi e tutti i civili colpiti”. E Israele? Non pervenuto.

Non solo. La scatenatissima neofilopalestinese, poco prima, aveva anche rilanciato un post di Amnesty International contro Israele, nel quale si intimava allo Stato di rispettare il diritto umanitario internazionale. Come è noto Hamas se ne intende…

Ovviamente lo Stato ebraico non ha gradito l’esternazione di una fanciulla famosa in tutto il mondo per ben altro. “Chiunque in futuro si identificherà con Greta Thunberg sarà, a mio avviso, un sostenitore del terrorismo“, ha dichiarato il portavoce dell’esercito israeliano, Arye Sharuz Shalicar, che probabilmente è un paragone eccessivo ma che rende anche quanto sia facile valicare ogni senso della misura.

“Dalla parte di Hamas”

Per il portavoce dell’esercito israeliano, “quello che Greta sta facendo, cioè mostrare solidarietà ora a Gaza senza dire una parola sul massacro degli israeliani, mostra che non è veramente a sostegno dei palestinesi. Ma sta mettendo il terrorismo dei palestinesi, di Hamas e della Jihad islamica sotto il tavolo, come se non esistesse”. Eppure, le tragedie provocate quotidianamente dagli adepti di Hamas si svolgono anche sotto i suoi occhi esattamente come accade a tutti noi. Si è messa dalla parte sbagliata.

Greta, per amor di Palestina, deve essersi dimenticata anche di due suoi connazionali, assassinati in Belgio da un delinquente che strillava Allah akbar. A volte ci si chiede quanto possa dare alla testa il successo improvviso…