Grosseto intitola finalmente una strada a Giorgio Almirante, la sinistra toscana impazzisce
Il Comune di Grosseto intitola una strada a Giorgio Almirante. Ma la sinistra sbraita. E lo fa con un delirante commento di un consigliere regionale del Pd,
“Dopo vari episodi passati inammissibili – scrive in una nota il Consigliere Regionale Iacopo Melio – il sindaco di Grosseto ha permesso ancora una volta alla sua amministrazione di mancare totalmente di rispetto al suo territorio e alla memoria storica. Il Comune di Grosseto ha infatti intitolato una strada a Giorgio Almirante, forse dimenticando un fatto tanto tragico quanto indegno accaduto proprio in quel territorio”.
“Ma rinfreschiamo pure la memoria a quel burlone del Sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna – continua Melio – Il 22 marzo 1944 a Maiano Lavacchio, piccola località nelle campagne tra Grosseto e Magliano, la Guardia Nazionale Repubblicana, insieme ad alcuni squadristi e gerarchi del fascio locale, rastrellò, processò sommariamente e fucilò undici ragazzi “disertori” per non aver accolto la chiamata alle armi della RSI”.
“E sapete chi firmò quel comunicato? – conclude – Esatto, proprio Giorgio Almirante. Quel futuro Senatore che oggi Giorgia Meloni insiste a definire “grande uomo”. Vergogna!”.
Una polemica disinnescata direttamente da FdI. “Ad Altomonte, in provincia di Cosenza, via Almirante c’è da trent’anni e ad intitolarla non fu un gerarca di Salò ma Costantino Belluscio, che era stato il segretario di Saragat al Quirinale. Le polemiche su Grosseto sono ridicole”. Lo afferma l’on Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
“Se si obietta sugli anni di Salò e sulle cose scritte da Almirante – dice Antoniozzi – allora bisogna essere coerenti e togliere ogni commemorazione a Dario Fo, ad Enzo Biagi, ad Eugenio Scalfari. Se io fossi sindaco intitolerei strade ai grandi italiani e tra questi – conclude Antoniozzi – c’erano certamente Almirante ma anche comunisti ortodossi e legati a Stalin come Togliatti. Almirante ebbe il grande merito, e lo dice il figlio di un ex ministro democristiano, di tenere la Destra nell’alveo della democrazia. Fare polemiche su queste cose è da commedia”.
Per dirla con il cognome del consigliere Pd: in certi casi anziché vomitare deliri antifascisti è… Melio stare zitti.