Gualtieri e l’ennesimo anno della svolta: ora tocca al 2024

maggioranza Gualtieri
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È l’anno del dunque per la giunta del sindaco, Roberto Gualtieri, e per Roma. L’ennesimo anno della svolta: dopo il primo passato ad attaccare le giunte precedenti. Il secondo, che inizialmente doveva essere l’anno della svolta, che si è dimostrato l’anno del disastro su tutti i campi. Ora tocca al 2024 che per la comunicazione (poco) strategica del sindaco si trasforma nell’ennesima fabbrica degli annunci.

Rientro dalle vacanze

Dopo una breve pausa estiva il primo cittadino è rientrato a Palazzo Senatorio. E sulla scrivania ha trovato un’agenda più che serrata. Entro la prossima estate, a ridosso con le elezioni europee di giugno, Gualtieri dovrà aver avviato tutti i progetti “bandiera” su cui ha investito nei primi due anni di mandato e in campagna elettorale. Pena, il rischio di non averli avviati entro il 2026, quando si tornerà alle urne e la città sarà chiamata a rinnovare la giunta e a dare un voto al mandato dell’amministrazione, a trazione Pd ma sostenuta dall’alleanza di tutti partiti romani del centrosinistra.

Il sindaco più fondi da 20 anni a oggi

Il sindaco può contare su una mole di fondi ben più ampia dei colleghi che lo hanno preceduto negli ultimi vent’anni. Tra risorse del Giubileo, del Piano nazionale di ripresa e resilienza e fondi ministeriali – stando alle stime di maggio scorso – alla Capitale sono destinati oltre 13 miliardi di euro. La sfida, adesso, si consuma tutta nella corsa che inizia in autunno e si deve concludere entro l’estate del 2024. Sono tre le opere “bandiera” che il sindaco non può mancare e per cui bisogna finalizzare tutte le procedure, gare e progetti esecutivi: il termovalorizzatore, lo stadio dell’As Roma e un paio di cantieri giubilari.

Termovalorizzatore

Con il termovalorizzatore, annunciato in corso di mandato ma non in campagna elettorale, l’amministrazione ha promesso di risolvere una buona parte del problema decennale dei rifiuti di Roma. La gara per l’affidamento della progettazione esecutiva non è stata ancora indetta. Era attesa ai primi di agosto. Dal Campidoglio, più fonti, però rassicurano e fanno sapere che non ci sono ritardi significativi e che il cronoprogramma – il quale prevede la posa della prima pietra tra la primavera e l’estate del 2024 – non è in bilico.

Stadio della Roma

Altro capitolo: lo stadio del club giallorosso. L’opera è attesa da anni e può decidere le sorti del consenso: i problemi dell’ex sindaca Virginia Raggi, con la sua maggioranza e con la città, iniziarono proprio quando si decise di spostare e ridimensionare l’impianto. L’investimento, anche qui a carico dei privati, ammonta a 528 milioni di euro. E il sindaco, giusto ieri, ha assicurato che non ci sarà alcun rallentamento per i ricorsi pendenti e inerenti a una piccola parte dei terreni da espropriare, l’uno per cento del totale. Il cronoprogramma, dopotutto, sta procedendo come previsto: ieri è iniziato il dibattito pubblico, all’inizio del prossimo anno è atteso il progetto definitivo. Anche per lo stadio, l’orizzonte temporale per la posa della prima pietra è il 2024.

Giubileo: in ritardo su tutti i fronti

Ultimo grande capitolo, il più rognoso e che racchiude molti paragrafi, è quello dei cantieri giubilari. In ballo ci sono oltre 500 interventi per 3,4 miliardi. Colpa del ritardo con cui sono state progettate le opere e dato il via ai cantieri: Roma è letteralmente in tilt. La centrale di controllo è in capo alla società pubblica costituita per il Giubileo. Su alcuni Lavori pubblici, però, il sindaco ci ha investito anche in termini di credibilità: la riqualificazione dell’area della stazione Termini; la pedonalizzazione di piazza Pia che collega il Vaticano a Castel Sant’Angelo, e riunisce idealmente la Chiesa al tessuto urbano capitolino. Il primo cantiere è diviso in due tranche e la parte gestita dal Comune è stata avviata, si attende l’inizio in autunno dei lavori controllati da altri enti, Rfi e Ana, su piazza dei Cinquecento. Manca una data di inizio vera e propria, ma fino a pochi giorni fa si attendeva un ultimo pronunciamento del Tar sul ricorso presentato da alcuni ambulanti. I giudici hanno rigettato la richiesta dei commercianti e l’auspicio è che a giorni sia annunciata la data di avvio della riqualificazione. Nei tempi previsti, procede anche il cantiere a piazza Pia: i lavori sono partiti come da cronoprogramma.

“Romani, aiutatemi”

Il sindaco ha chiesto alla cittadinanza di collaborare, soprattutto in termini di pazienza. “I cantieri saranno tanti e il traffico ci sarà, ma dopo avremo una città più bella”, ha detto. E ora, al netto dei rallentamenti della viabilità, che a modo loro qualche ripercussione la hanno sui lavori pubblici, l’auspicio è che non ci siano intoppi da qui alla prossima estate.