Gualtieri, la paura fa… 40
Allarme in Campidoglio. Cosa sarà mai successo? No, no, tranquilli: il buffet di livello dell’iniziativa di Onorato è salvo. Solo cose di prima qualità, mica pizzette e rustici. E poi, si sa, l’assessore Alessandro Onorato ormai non è più un competitor del Sindaco: ha mire più alte. Altissime. Da ministro in su. Dopo i “successi” alle regionali, dove non è riuscito a eleggere nemmeno un consigliere, diciamo che la promozione è il minimo sindacale.
In fondo, in Italia la logica è semplice: più perdi, più sali. Il merito è sopravvalutato; meglio l’ambizione e buone capacità relazionali.
No, l’allarme in Campidoglio è dovuto ad altro. Due spettri si aggirano nei corridoi, alimentando le paure del sindaco Roberto Gualtieri. E no, il primo non è il blocco di TikTok.
Anche se sarebbe logica la preoccupazione. Senza video social con cappellino giallo da cantiere, il Sindaco potrebbe accorgersi che la sua popolarità è un po’ come i parcheggi a Roma: non esiste.
E magari scoprirebbe che la città reale, quella fatta di buche, cassonetti e mezzi che non funzionano, non è proprio quella raccontata sui social.
Le paure
La prima si chiama Giovanni Malagò. L’ex presidente del Coni, l’uomo che ha fatto del “fare networking” un’arte olimpica, ha lasciato intendere che una candidatura a sindaco non gli dispiacerebbe. E solo il sussurro del suo nome ha fatto tremare le stanze del Campidoglio.
E così, nel giro di ventiquattr’ore, Gualtieri si è autolanciato per la settima – forse ottava – volta in due anni e mezzo:
“Mi ricandido, servono dieci anni per cambiare Roma”.
Molti romani l’hanno presa come si prende una minaccia detta col sorriso:
“Ahò, dieci anni? E che stai, a vendicatte? ‘Sti anni non te so’ bastati?”
Due anni e mezzo di “lavoro” concentrati in una sola zona: la ZTL. L’ha talmente perfezionata che ora vuole chiuderla ai romani con auto di qualche anno. Come se avere una macchina non nuova fosse una scelta. Ma per la transizione verde, questo e altro, anche se a pagare saranno i romani che, per comprare una nuova utilitaria, dovranno spendere quasi quanto Onorato spende dal parrucchiere.
Il 40%
La seconda paura ha un numero: 40. È la soglia che la destra, soprattutto Fratelli d’Italia, vorrebbe fissare per evitare i ballottaggi. Altro che “campo largo”: in Campidoglio si agitano, e non poco.
E anche a ragione.
Perché? Perché nel 2021 la destra decise di non giocare davvero, candidando Michetti che, ricordiamolo, sembrava più un personaggio di Gallo Cedrone che un candidato vero, e prese comunque oltre il 30%. Ora, immaginate cosa potrebbe succedere con un candidato serio.
Gualtieri, il campo largo e le domeniche dalla suocera
“Eh, ma ora c’è il campo largo”, direte voi. Certo. Largo sì, ma anche lungo, stretto e con qualche buca in mezzo. Un po’ come le carreggiate romane dopo la realizzazione di chilometri e chilometri di nuove ciclabili che hanno ristretto le strade e ridotto i parcheggi: una scelta per cui i romani sono in festa.
I potenziali alleati di Gualtieri, quando devono parlare di sostegno al sindaco, lo fanno con lo stesso entusiasmo di chi viene invitato a pranzo dalla suocera la domenica: pensi a ogni scusa possibile, poi ci vai perché devi e un divorzio ti costerebbe troppo e non puoi permettertelo, perché hai pure le rate della macchina nuova… ma già pensi alla scusa per scappare prima del dolce.