“Gualtieri manda le scuole romane a fare i viaggi negazionisti sulle foibe”

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Imperversa la polemica sulle foibe e le gite scolastiche romane tra centrodestra e giunta Gualtieri. “E’ difficilmente compatibile, non solo razionalmente, ma anche moralmente, portare gli studenti a Redipuglia, dove riposano più di 100.000 dei 600.000 Caduti della Grande Guerra per dare Trieste all’Italia e subito dopo andare ad omaggiare i 4 terroristi filo Jugoslavi del TIGR (acronimo di Trst, Istra, Gorica, Rieka) organizzazione nata per separare Trieste, Gorizia, Istria e Fiume dall’Italia, rei confessi di omicidi e attentati a scuole, monumenti e istituzioni italiane”. Questo il commento del senatore di Fratelli d’Italia Roberto Menia, a cui si deve la legge sul Giorno del Ricordo degli infoibati e dell’esodo giuliano dalmata, all’iniziativa del Comune di Roma sui viaggi del Ricordo.

Menia: “Indegno negazionismo del Comune di Roma sulle foibe”

“Era il 1930 – prosegue Menia – e non erano certo partigiani “ante litteram” o combattenti per la libertà. Oggi sarebbero stati condannati all’ergastolo. E ancor più stride parlare di “due Basovizza”, come si può leggere a commento dell’iniziativa degli assessori del Comune di Roma Gotor e Parrucci. Ecco l’antico veleno giustificazionista che riemerge, come se si potesse parificare il Sacrario e grande tomba di innumerevoli italiani innocenti (500 metri cubi di cadaveri nella foiba, recte pozzo della miniera” come precisa il monumento) a 4 terroristi fucilati contrabbandati come eroi della libertà. Come se una cosa giustificasse l’altra, come se esse fossero minimante comparabili, non solo per entità, ma per dato morale, nazionale, storico. Non c’è nulla di pacificatorio, moderno, europeo. E’ solo la volontà di piegare la verità ad altri fini”. “Spenderò ogni attimo della mia vita – conclude Menia – per rendere onore alla verità storica sulle Foibe e contro il negazionismo o il giustificazionismo mascherati da buonismo”.

Foibe, la gita distorta: Gasparri contro Gualtieri

Una posizione condivisa dal presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri. “É davvero triste che il Comune di Roma trasformi i viaggi del ricordo, dedicati ai martiri delle Foibe e agli italiani vittime dell’esodo dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia in un’iniziativa negazionista. Nel percorso, infatti, che gli studenti affronteranno nei prossimi giorni, accanto a delle tappe dovute, si affiancheranno momenti dedicati a chi con azioni terroristiche e contribuendo al massacro degli italiani non fa certo parte di quelle tappe a cui i viaggi del ricordo dovrebbero essere dedicati. È veramente da biasimare l’iniziativa del Comune di Roma e la decisione, che non può non essere attribuita al sindaco Gualtieri, di trasformare così una iniziativa importante. Il negazionismo sulle Foibe continua evidentemente ad emergere. E bene hanno fatto – prosegue Gasparri – coloro che hanno rifiutato di collaborare con questo stravolgimento attuato dal Comune di Roma. Si rispettino gli italiani vittime dell’esodo e gli italiani massacrati dai comunisti slavi. Ribaltare la verità della storia e lo scopo di questi viaggi culturali è davvero una scelta vergognosa”.

La replica di Miguel Gotor, assessore alla Cultura del Comune di Roma

“Il senatore Maurizio Gasparri, evidentemente mal informato, ignora che la delegazione di Roma Capitale, nel corso del Viaggio del Ricordo organizzato quest’anno con la Città Metropolitana di Roma per commemorare la tragedia delle Foibe sotto l’occupazione dei comunisti jugoslavi e il dramma dell’esodo giuliano-dalmata, ha in aggiunta agli appuntamenti che si sono svolti con le scuole al Sacrario di Redipuglia, al Centro Raccolta Profughi di Padriciano, al Magazzino 18, alla Risiera di San Sabba e alla Foiba di Basovizza reso omaggio anche a due luoghi che non possono avere nulla di negazionistico”. Così l’assessore alla Cultura di Roma Capitale Miguel Gotor e il consigliere delegato della Città Metropolitana di Roma Capitale Daniele Parrucci. I due citano “il Narodni Dom, storica sede delle associazioni slovene a Trieste, già visitata nel 2010 dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il monumento a Basovizza dedicato agli sloveni antifacisti fucilati nel 1930. Luoghi che nel 2020 sono stati visitati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che venerdì prossimo sarà di nuovo a Trieste per ricevere una laurea honoris causa insieme all’ex presidente sloveno Borut Pahor, che lo accompagnò nel 2020″.

La giustificazione del Comune di Roma: “Sulle tombe titine c’è andato anche Mattarella”

“La nostra è una scelta di cui, come Capitale, siamo orgogliosi – prosegue – perché si muove nel solco dell’azione del Capo dello Stato e all’insegna dei valori di riconciliazione, pacificazione ed europeismo che sono gli unici che oggi devono caratterizzare un’azione politica responsabile della verità storica e rispettosa delle complesse e tormentate vicende dell’area del nostro confine orientale. Dispiace che per sterili diatribe politiche, magari condizionate delle imminenti elezioni europee, si rischi di strumentalizzare questa bellissima esperienza che i ragazzi dei nostri istituti superiori stanno vivendo con grande partecipazione e sensibilità”.