Gualtieri vuole comprare Roma ma è solo una gaffe
Hanno ragione, nessuno può vantare un ministro come Roberto Gualtieri. Che sta facendo di tutto per conquistare il seggio alla Camera nel collegio Roma 1. Ma la fatica si sente e ne infila un’altra.
Poco fa stava con Zingaretti al teatro off off di via Giulia, una struttura di 140 posti appena. E certo un po’ pochini per un evento col segretario del Pd e il ministro dell’economia, ma evidentemente gli organizzatori non si sono azzardati ad osare qualcosina in più.
Una gaffe vergognosa da Gualtieri
Ma è quel che ha detto che impressiona. Gualtieri a un certo punto se ne è uscito così: “L’Italia come Paese europeo non e’ in grado di esercitare il proprio ruolo se non ha una Capitale all’altezza”. E Roma oggi e’ “sottofinanziata”.
E di grazia, signor ministro, chi ha i cordoni della borsa per finanziare la Capitale d’Italia? Parlava lei o un suo omonimo? Oppure è una delle solite promesse elettorali del tipo votatemi e arrivano i quattrini per la città?
E’ osceno questo modo di fare campagna elettorale per le suppletive del primo marzo da parte del ministro dell’economia. Sta stracciando ogni precedente, Gualtieri. La sua candidatura rappresenta una cosa vista fare ad un ministro e il fatto che faccia immaginare quanto potere economica detenga è una evidente violazione di ogni minima regola di par condicio.
Nulla dal governo per Roma
Finora il governo di cui Gualtieri è il ministro più influente non ha fatto assolutamente nulla per Roma. E il suo ministero idem. Uscirsene adesso in questo modo a dieci giorni dal voto significa parlare in preda alla paura di essere trombato.
Ma Roma non la compra neppure il ministro più potente, perché i cittadini ne hanno già subite di tutti i colori. Basta con le chiacchiere a vuoto e a voto. È l’ora di un confronto serio con i suoi avversari. Se Gualtieri parla da solo non vale.